“Buco nero” in Regione e ISPRA su caccia e fauna. De Sanctis pronto a ricorrere in Commissione europea

Non trattiene il suo sdegno l’ambientalista Augusto De Sanctis in merito all’esito delle richieste di accesso agli atti da lui stesso inoltrate alla Regione Abruzzo e all’ISPRA per avere contezza sul censimento annuale dell’orso bruno marsicano, sulla vigilanza anti bracconaggio, sulle specie protette, sull’idoneità delle specie migratrici e sui censimenti delle specie aliene pericolose per la biodiversità e l’ambiente.

Un “buco nero su caccia e fauna” lo definisce De Sanctis di fronte alle “clamorose inadempienze” dell’Ufficio caccia della Regione e alla “diffusa mancanza” di dati obbligatori sulla Valutazione Ambientale Strategica. “Gran parte degli indicatori di performance del Piano faunistico venatorio obbligatori per legge non calcolati e valutati – spiega De Sanctis – Ho attivato accesso agli atti su altri piani regionali e andrò, se necessario, fino alla Commissione UE”.

È determinato Augusto De Sanctis di fronte alla Regione Abruzzo che, a 4 anni dall’approvazione del Piano faunistico venatorio e a un anno dalla sua scadenza, “non ha la stragrande maggioranza dei dati fondamentali per il monitoraggio della sua attuazione”. Dal numero di orsi a quello di altre specie protette come il lanario, nibbio reale e lontra, la Regione non ha provveduto ad effettuare quel monitoraggio che “si era autovincolata a fare nel 2020 con un preciso ed inequivocabile elenco di indicatori di performance del Piano”. Una situazione che mette in discussione la validità del Piano faunistico venatorio della nostra regione che, continua l’attivista ecologista, “nonostante sia completamente inadempiente a precisi obblighi di legge dedica sforzi economici ed organizzativi notevoli per avviare la caccia al cervo”.

“E che dire della stessa ISPRA – continua De Sanctis – che nessuna risposta ha dato alla Regione Abruzzo in merito ai dati dei censimenti per gli anni 2021, 2022 e 2023 dell’orso bruno marsicano, del lupo, del camoscio appenninico e della lontra?. Nessuna risposta tranne, per il solo 2021, sul lupo. “Buio su tutto il resto” continua De Sanctis che accusa il presidente Marsilio di “spendere parole di alta retorica” in occasione dell’uccisione di qualche esemplare di orso sul quale però la stessa Regione non provvede ai necessari censimenti. Per non parlare della “cartografia delle aree idonee e non idonee per le specie di avifauna migratrice in Abruzzo” che la Regione ha chiesto ad ISPRA prima di sentirsi rispondere da quest’ultima che “non le ha”.

Stesso discorso sulle specie aliene, “una delle più rilevanti cause di perdita di biodiversità e di altri problemi ambientali ed economici”, su cui a distanza di otto mesi ISPRA non ha ancora risposto. Nonostante, continua l’ambientalista, “l’Italia sia stata già deferita alla Corte di giustizia europea dalla Commissione per non aver adempiuto agli obblighi del Regolamento europeo sul contenimento delle specie aliene”.

Capitolo a parte quello degli indicatori sulla capacità di vigilanza sul territorio per i quali la Regione a fine 2023 ha chiesto riscontro alle Province chiedendo di visionare i dati. “Unica risposta, quella della provincia di Chieti che ha scritto genericamente che fanno all’incirca 480 ore di attività sul territorio, cioè, tradotto in termini di sforzo fanno 6 secondi all’anno per ogni ettaro della provincia e 4 ore l’anno per ogni comune”.

Si dice “fermamente intenzionato a ricorrere alla Commissione europea”, Augusto De Sanctis, per quelle che a suo avviso sono “palesi e diffuse violazioni del diritto comunitario” oltre che delle prescrizioni dello stesso ministero dell’ambiente, che a fine 2023 ha ricordato a tutte le pubbliche amministrazioni l’obbligatorietà dell’attuazione del Piano di monitoraggio nelle procedure di Valutazione Ambientale Strategica. Eppure sul sito della Regione Abruzzo “non vi è praticamente nulla su tutte le procedure di VAS ” conclude De Sanctis pronto a “vederne delle brutte” dopo il buco nero che gli altri accessi agli atti da lui stesso attivati sui piani di monitoraggio del Piano di Tutela delle Acque, del Piano Rifiuti, del Piano di Difesa della Costa e del Piano del Demanio marittimo regionale, stanno rivelando.

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