Che sarebbe stata una settimana calda si sapeva già dall’altra domenica, quando cittadini e soccorritori erano andati sul fronte, a Vittorito, per salvare vigneti e uliveti. Ieri, tra Valle Peligna e Valle Subequana, è tornato l’inferno: circa 25 ettari di territorio andato in fumo, tra pascoli e boschi. Su Monte Urano. Un incendio scoppiato in tarda mattinata e che si è cercato di domare con un importante schieramento di soccorritori. Un’impresa che sembrava riuscita ieri sera, ma che questa notte è stata vanificata dal ritorno di fiamme che, al momento, si sono ravvivate con un fronte di circa duecento metri. I ventotto volontari muniti di otto pikup allestiti per l’AIB, un elicottero regionale, 1 s-s6 Erickson della flotta dello Stato e un Canadair, oltre a due mezzi per il rifornimento idrico, con oltre cento sganci d’acqua, non sono bastati insomma per mettere in sicurezza la montagna che in nottata è tornata a bruciare. Le fiamme hanno interessato i comuni di Castel di Ieri, Goriano Sicoli e Raiano, con il fronte che è entrato nel Parco regionale Sirente-Velino, ha toccato il bosco di Goriano e minacciato da vicino la Riserva regionale di San Venanzio. Pascoli, soprattutto, ma anche boschi, sacrificati probabilmente ancora una volta alla poca attenzione e prevenzione. L’origine dell’incendio, come per quello di domenica scorsa, è probabilmente di natura colposa. Ma se a Vittorito si è trattato di un fuoco di sterpaglie non controllato in campagna, ieri potrebbe essere stata una moto da cross a fare da miccia. Ipotesi su cui stanno lavorando i carabinieri-forestali che hanno ieri stesso eseguito un sopralluogo per capire la dinamica.
Il fronte dell’incendio, che ha invaso anche la strada provinciale costringendo alla chiusura del bivio tra Goriano Sicoli e Raiano e che ha interrotto il servizio di fibra ottica in Valle Subequana, si è rianimato in nottata e non sarà facile venirne a capo. Anche perché le temperature continueranno ad essere elevate e le fiamme continuano ad avanzare.
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Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza 28 settembre – 20 novembre 2017, n. 52743.
Succede che viene pubblicato un articolo che ventila l’ipotesi di un possibile innesco di incendio attuato dalla “moto da cross”.
Succede che Il giornalaio (anonimo) non spieghi al comune mortale (il sottoscritto fesso lettore) il rischio generato da un motore che viaggia a circa 35cm da terra, che ha lo scarico a circa 90cm da terra, che non riesce in alcun modo a produrre scintille, che viaggia a velocità medie non superiori a 20-25 km/h.
Succede che l’Art.595 del codice penale, il reato di diffamazione punisce “Chiunque, comunicando con più persone, offende l’altrui reputazione”. Si distingue rispetto all’ingiuria e alla calunnia commessa rispettivamente in presenza della persona offesa e quando qualcuno incolpa altri di un reato pur sapendo che è innocente.
Succede, è vero.
Ma non è detto che debba continuare a succedere, apriamo gli occhi e le menti e facciamo chiarezza nel polverone della disinformazione.
Fabio A.
Spett.le Redazione, premesso che anche a me piacerebbe sapere l’autore di questo articolo, vorrei innanzitutto capire come fa una “moto da cross” ad innescare un incendio! È palese che sull’argomento c’è ancora una ignoranza bestiale, sia per quanto riguarda le tipologie di discipline motociclistiche, sia per ciò che attiene alle modalità con cui certi eventi simili possono accadere… All’autore dell’articolo, suggerisco vivamente di informarsi sui contributi, spesso determinanti, degli ENDURISTI nei casi di disastri ambientali e calamità naturali! Il terremoto di L’Aquila, quello di Amatrice, quello dell’Emilia Romagna, l’incendio del Monte Morrone, sono solo alcuni esempi… Ecco, se invece di fare una STUPIDA ed immotivata caccia alle streghe si considerasse il popolo endurista in termini SINERGICI e, dunque, come PRESIDIO a tutela delle nostre montagne (che l’endurista AMA!!!), probabilmente avremmo meno incendi e, soprattutto, una informazione giornalistica meno semplicistica e sicuramente più attenta ed utile alla società!…
E’ sempre cosi’: intanto diamo la colpa alle moto da cross (poi sarebbe bene spiegare che quelle da cross girano in circuiti chiusi non aperti alla normale circolazione e quindi potremmo al massimo parlare di moto da enduro) poi, strano che non sia gia’ stato fatto, ai fuoristrada, ai quad e perche’ no’ anche alle bici elettriche.
Peccato che non sia noto che esistano diversi accordi, per esempio in Calabria e Sicilia, tra motociclisti enduristi e Protezione Civile per la prevenzione degli incendi e non bisogna andare molto in la’ nel tempo per trovare il grosso lavoro di prevenzione e repressione degli incendi effettuate degli enduristi di Bussi sul Tirino
Peccato anche che non si conosca l’esistenza del progetto della Protezione Civile per il monitoraggio del territorio boschivo porprio da parte degli enduristi
Peccato che ‘i motociclisti’ siano ancora dipinti come brutti, sporchi e cattivi e che non vengano valutati per le loro reali doti altruistiche.
Per non parlare poi della riapertura dei sentieri e della collaborazione con il CAI per l’individuazione, la risoluzione e la messa in sicurezza dei sentieri di montagna.
A 60 anni sentire che siano ancora in uso stereotipi ‘antichi’ mi fa da un lato sorridere e dall’altro pensare alla poca conoscenza di alcune persone…
Sarei curioso di sapere quante persone della zona conoscono i sentieri esistenti nella zona incendiata e se mai sono andati a pulirli o riaprirli o mantenerli in generale.
Concludo dicendo che tra il personale che ha passato giorno e notte sull’incendio c’erano anche motociclisti enduristi… Forse userei piu’ attenzione ed informazione prima di scrivere alcune affermazioni
Ma quanti scienziati e giuristi!
Grizzly, qualcosa di più intelligente e circostanziato, no?
Magari invece di scrivere un telegramma incomprensibile, potresti dirci cosa pensi tu dall’alto della tua cultura smisurata sull’argomento!…
Sopra al tuo ci sono commenti che hanno tentato di dare una chiave di lettura sicuramente più equilibrata di certi accadimenti, citando esempi e portando alla luce aspetti sempre troppo sottovalutati!…
Tu, al di là della battuta cretina evitabile, hai qualche elemento che possa smentire ciò che è stato scritto?
Infatti! Sbarramento di fuoco direi… Saranno quelli che in montagna ci vanno in moto, non a piedi
Ma quanto siamo permalosi! Se devi rispondere così tanto vale disattivare i commenti…
Ma quanto siamo permalosi! Se devi rispondere così tanto vale disattivare i commenti…
Ma quanto siamo permalosi! Forse l’hai scritto tu l’articolo? Mi sa che non lo sapremo mai visto che non è firmato
Non voglio entrare nella polemica e soprattutto non devo difendere il “Germe” ma dico sommessamente che le indagini non spettano al giornalista, questi deve solo riportare la notizia reale prese da fonti sicure ed affidabili, chi deve accertare i fatti ed eventualmente i reati sono le forze dell’ordine ed i magistrati.
Appunto, se il compito del giornalista è riportare la “notizia reale presa da fonti sicure ed affidabili”, non ti sembra che riferire una semplice ipotesi non confermata, sia stata una leggerezza piuttosto fastidiosa? È come se nel tuo palazzo viene commesso un omicidio e sul giornale scrivono che, tra i possibili autori, ci sei tu che abiti al primo piano!
Ma il giornalismo è questo?!
Sbaglio o la notizia proviene dalle forze dell’ordine?
Nel suo esempio, purtroppo, anch’io, come tutti gli altri condomini, sarei considerato un possibile omicida.
Bastava rispondere, senza polemica, che la notizia sulla causa proveniva dalle forze dell’ordine. Ciò avrebbe aiutato la comprensione anche di chi sta esponendo le sue ragioni che onestamente paiono condivisibili. Perché rispondere “ma quanti scienziati e giuristi” non aiuta perché credo neanche l’autore sia ascrivibile tra gli “scienziati e i giuristi” e aggiungo i motocicli
Comune lettore, facciamo un po’ di chiarezza! Le forze dell’ordine, quando vogliono/devono rilasciare delle notizie in forma ufficiale, utilizzano i comunicati stampa e comunque lo fanno quando le indagini approdano a qualcosa di concreto! Fino ad allora, si parla di pettegolezzi non confermati che, in quanto tali, lasciano il tempo che trovano e rischiano, se pubblicati, di fare solo danni (come nel caso di specie!). Se un componente delle Forze dell’Ordine fa una considerazione tra le tante ipotesi possibili, sta poi al giornalista riconoscere la valenza ed il peso di quella dichiarazione, oltre che il risalto ed il peso da dare dal punto di vista giornalistico. Le notizie non vanno date a tutti i costi…a volte si può anche scegliere opportunamente di evitare, finché non vi è certezza! Peraltro, sembra ormai acclarato che questa notizia sia partita primitivamente dal solito mitomane di paese, che avendo probabilmente qualche antipatia nei confronti degli ENDURISTI, ha pensato bene di rendergli un “servizietto” diffondendo in giro tale voce! Sono noti persino nome e cognome!! Il resto, poi, come sempre lo fa il passaparola ed il giornalismo disattento di cui stiamo parlando!
Aprire gli occhi, specie in certe occasioni, non sarebbe davvero male!!… Ne gioverebbero la professionalità e la qualità dell’informazione!
Cmq…le moto da cross non possono provocare incendi…casomai chi le monta !!
… come al solito si cazzeggia…
Bisogna battere la “ frasca “ per spegnare l’incendio… sudare le proverbiali sette camice sul fronte delle fiamme e alla fine del turno di lavoro, a volte anche 9 ore filate o più, ridiscendere dalla linea dell’incendio svuotati dalla fatica, neri come spazzacamini, puzzolenti di fumo.., disidratati e con la gola secca e arrossata… con le narici piene di polvere di cenere… con il sangue che ti bolliva nelle vene… e non avere più nemmeno la forza e la voglia di parlare e scrivere baggianate… questo quando c’erano ancora i FORESTALI con gli “ sciucchi “ artigianali autorealizzati con strisce di camera d’aria usate…
Le moto da fuoristrada circolanti sono attrezzate con tutto ciò che serve a non permettere eventi di incendio: i componenti sono progettati a posta.
In montagna c’è forse un problema più grande, cioè chi butta rifiuti ed altro materiale pericoloso che potrebbe favorire incendi.
Sarebbe utile la formazione di gruppi di persone esperte dei sentieri e percorsi locali per prevenire incendi. Forse dei motociclisti potrebbero essere alcuni di questi.
A proposito di incendi e di enduri eroi e di enduri incendiari senza volerlo a me sembra chevin montagna si vada anche a piedi:i motori an
che se non attizzano fuochi spaventano la fauna:dopo gli inchndi sono scesi a valle anche i lupi.Per evitare sterili polemiche perche’ non ripristiniamo le sbarre alla base delle montagne? Le chiavi solo ai pastori e i sentieri ai monti: in caso di incendi viva gli enduro che si prodigheranno.Comune,Comunita’Montana,Cai cui appartengo facciamoci coraggio altrimenti con il Morrone fareno bis e Sulmona diverra’ invivibile per le temperature:non ci siamo accorti che qualcosa e’ peggiorato dopo la catastrofe?E si,ma scarpinare e’ dura…vero?Non c’e peggior sordo di chi non vuole sentire.
Spaventano la fauna… E niente già fa ridere così.
Si vede come sono spaventati orsi cervi caprioli volpi lupi che vengono a cibarsi tranquillamente dentro i centri urbani
Eccolo qua un altro che crede che il mondo lo debba ringraziare perché ci vive lui