Bracco critico su nomina Raciti, “gravissima leggerezza” della Chiavaroli

Chiede la revoca dell’incarico di sottosegretario alla Giustizia a Federica Chiavaroli. Il consigliere regionale Leandro Bracco sulla scia della polemiche che vedono protagonista Annamaria Raciti, strettissima collaboratrice di Chiavaroli, nominata direttore della scuola di formazione del personale penitenziario di Sulmona, indirizza il suo appello al Presidente del Consiglio dei Ministri Paolo Gentiloni e il titolare del dicastero di via Arenula Andrea Orlando. “Vergognoso” per Donato Capece, segretario generale del Sappe, Bracco si associa al pensiero del sindacalista  “il ruolo di direttore di una scuola di formazione del personale penitenziario implica estrema professionalità ma soprattutto competenze specifiche. Raciti è una funzionaria dello Stato con una formazione giuridico-pedagogica” spiega Bracco che si domanda quali siano i punti di convergenza tra il curriculum di Annamaria Raciti e il ruolo per il quale è stata nominata e incalza “Non sarebbe stato più opportuno ma soprattutto improntato a logica e buonsenso nominare una persona già appartenente al Corpo della Polizia penitenziaria e dunque con esperienza maturata sul campo?”  e al sottosegretario “fossi in lei dedicherei qualche minuto a leggere quanto stabilisce il secondo comma dell’articolo 54 della Costituzione della Repubblica Italiana, Costituzione sulla quale Chiavaroli medesima ha giurato quando è stata nominata Sottosegretario di Stato alla Giustizia. Il comma in questione recita che ‘i cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina e onore”.

Il consigliere regionale ricorda poi quando nel 2013 la Chiavaroli presentò in Senato, e poi approvato, un emendamento volto a tagliare i trasferimenti di denaro ai Comuni e alle Regioni che ostacolavano la diffusione delle slot machine. “Non contenta a settembre 2014, a braccetto con tre colleghi di partito, firmò un ordine del giorno in cui si chiedeva di estendere il vitalizio anche in caso di scioglimento anticipato della legislatura”. Sulla nomina della Raciti dunque è stata commessa “una gravissima leggerezza che non può e non deve passare inosservata” quella della Chiavaroli dapprima Consigliera regionale nella consiliatura Chiodi eletta, specifica Bracco senza aver preso una sola preferenza in quanto inserita nel listino bloccato da parte dello stesso Chiodi, e poi senatrice dal 2013 “grazie a un’altra nomina (fra l’altro incostituzionale) targata Porcellum” . Un errore politico che non può può passare sottotraccia questo per il consigliere che invita Palazzo Chigi a intervenire “su tale inopportunità” e conclude “lo auspico ma sono anche consapevole che difficilmente qualcosa accadrà e che dunque, nel giro di pochi giorni, tutto finirà nel dimenticatoio ”

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