Spaccò una bottiglia di birra sul volto di un suo conoscente: un regolamento di conti, probabilmente, dovuto a questioni di soldi. Lo mandò a chiamare nel bar vicino, in via Carrese, da una terza persona e appena lo vide lo colpì violentemente prima con la bottiglia e poi con calci e pugni procurandogli danni seri e permanenti. “Il mio cliente aveva l’occhio fuori dall’orbito – ha raccontato l’avvocato di parte civile Edoardo Colaiacovo – e quando fu trasportato in ospedale fu necessario un ricovero d’urgenza all’Aquila per una delicata operazione maxillofacciale”.
Il referto, alla fine, diagnoisticò non meno di cinquanta giorni di prognosi, per traumi facciali, frattura dell’orbito, traumi al nervo ottico e della macula e un indebolimento permanente della vista con una riduzione a 2 decimi della capacità visiva.
Lesioni aggravate l’accusa dalla quale Pierluigi Porziella, ventotto anni di Sulmona, ha dovuto difendersi oggi davanti al giudice del tribunale Francesca Pinacchio che ha condannato il giovane ad un anno e tre mesi di reclusione, oltre al risarcimento della parte civile e al pagamento delle spese processuali (per 3mila euro).
Porziella, difeso dall’avvocato Alessandro Scelli, ha tentato di difendersi sostenendo che la sua era stata una legittima difesa ad un’aggressione ricevuta, elemento però confutato da alcuni testimoni che quella notte, era il 4 febbraio del 2017, erano presenti ai fatti nonostante l’ora tarda (le tre di notte).
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