Boom di adesioni alla manifestazione del 21 “No Snam-No Hub del Gas”

Le previsioni erano nell’aria, il dato ora ne è la conferma. Boom di adesioni da tutta Italia alla manifestazione No Snam – No Hub del Gas di sabato 21 aprile a Sulmona.

Sono 240 tra movimenti, associazioni, comuni, aree protette, operatori economici, sindacati e partiti. All’appello del Coordinamento No Hub del Gas ha risposto in maniera massiccia non solo la comunità abruzzese. Infatti hanno aderito tantissime realtà di fuori regione, dalla Puglia alla Lombardia, dalle Marche al Lazio, dalla Campania alla Toscana, dall’Umbria al Molise oltre che organizzazioni di livello nazionale. L’appuntamento del 21 è alle ore 15.00 a viale Togliatti per opporsi ad un futuro basato sull’energia fossile e per valorizzare il patrimonio ambientale e culturale Tutti pronti per scendere e manifestare a favore della tutela del territorio e per dire No alla centrale e al “gasdotto dei terremoti“, adesioni ancora aperte scrivendo a: sulmona21aprile@gmail.com

Comuni, organizzazioni sindacali, operatori economici e associazioni, la domanda del comitato sorge spontanea “I funzionari della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dei Ministeri coinvolti perché si ostinano a portare avanti il progetto di Snam?” e aggiungono “Non fa impressione che in tre crateri sismici, tra mille sofferenze, la risposta dello Stato centrale sia l’assurdo di far realizzare un grande cantiere, pagato dalle bollette dei cittadini, ad esclusivo vantaggio di un privato che passerebbe indifferente tra le mille sofferenze del territorio? Con aggravio di rischi visto l’enorme rischio sismico di quei luoghi e della valle Peligna?”

Un futuro che non può essere sequestrato come fanno sapere i cittadini  contro un sistema che istraderebbe il paese verso il passato e non verso tecnologie già esistenti per efficienza, risparmio e produzione realmente sostenibili. Da H2o spiegano ”È notizia di questi giorni che il Portogallo nell’intero mese di marzo ha prodotto da rinnovabili più energia elettrica di quella consumata dall’intero paese. Sui trasporti in Giappone hanno appena annunciato che sono installate più centraline di ricarica per le auto elettriche che distributori di idrocarburi”

E proprio a Sulmona si parlerà di questo, al centro due visioni differenti per il paese e della tutela e valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale messo a rischio dal progetto di trasformare l’Italia, “un paese fragile e vulnerabile per i rischi ambientali, in una piattaforma logistica con pozzi, stoccaggi, centrali e gasdotti, per portare gas in Nord Europa”. Uno sguardo attento teso alla salvaguardia del presente,  alla costruzione di un futuro sostenibile contro uno che guarda al passato.

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