Due anziani bevono il caffè al bar davanti all’Annunziata, uno dei pochi aperti ieri per la ripartenza. Mascherina e distanza di doppio tavolo, su uno spazio che oggi contiene solo quattro sedute rispetto alle decine che aveva fino a qualche mese fa: una prova generale in attesa che il Comune si decida a regolamentare spazi e occupazione di suolo pubblico, quello promesso e di cui, però, non si sa ancora niente. L’annuncio della sindaca di Sulmona Annamaria Casini secondo il quale ieri sarebbe stato pubblicato l’avviso pubblico per richiedere aumento o nuove occupazioni di spazio è andato infatti disatteso. Nulla sull’albo pretorio e nessuna comunicazione alle decine di ristoranti e bar che attendevano e attendono di sapere come muoversi. Nulla neanche dall’assessora al Centro Storico Manuela Cozzi, anche lei affiliatasi al gruppo di quelli che non rispondono al telefono: tanto a chi bisogna rendere conto.
Anche la riunione con Asl, forze dell’ordine e operatori, prevista per oggi, resta al momento senza una convocazione, con gli esercenti lasciati in balia di se stessi e di una normativa tutt’altro che chiara.
“Il 40% dei negozi è rimasto chiuso – spiega Claudio Mariotti dell’Ascom – le misure di prevenzione sono ancora poco chiare e soprattutto per molti non è facile rispettarle. Sull’occupazione di suolo pubblico, poi, siamo con un ritardo imbarazzante: da tempo stiamo chiedendo all’amministrazione di stabilire un regolamento per i dehors, così come la chiusura di almeno parte del corso. Ma niente, nessuno reagisce e agisce a palazzo San Francesco”.
Ritardo e attendismo che certo non fanno bene ad un dibattito che dovrebbe essere invece serrato, perché travalica l’emergenza e riguarda una svolta epocale negli stili di vita.
Un messaggio che viene dal governo e che non sembra essere stato recepito a Sulmona. Tra le svolte, indissolubilmente legato al tema della pedonalizzazione del centro storico, c’è sicuramente quello della mobilità sostenibile: i contributi previsti dal Dpcm per l’acquisto di bici e monopattini, seppur per residenti in città da oltre 50mila abitanti, così come la previsione di realizzare corsie ciclabili sulle carreggiate stradali, sono in tal senso un’indicazione chiara sull’indirizzo che bisogna seguire.
Su quella pista c’è da anni l’associazione Bicincontriamoci, affiliata alla Fiab, che un suo progetto lo ha presentato da tempo e che oggi torna a chiedere, anche in virtù dei tanti fondi comunque a disposizione (a prescindere dal bonus bici) uno scatto di coraggio. Ne abbiamo parlato in una video intervista con il presidente Antonio Cellitti.
Anche oggi un giorno in meno alla vostra fine come amministratori
Un amministrazione seria durante il periodo di quarantena avrebbe già dovuto approvare un piano per la ripartenza, l’avrebbe dovuto per lo meno immaginare, e al momento opportuno metterlo in atto. Invece stiamo ancora al confronto. Tutte le nostre richieste avrebbe dovuto properle il sindaco a noi e non il contrario. Oggi saremo già pronti. Invece qui si naviga ancora a vista…
No, non si naviga a vista! Si affonda a vista!