Bollette da cardiopalma per un’ottantenne sulmonese

Tremila e 700 euro di gas, una bolletta da cardiopalma, un importo per 4mila metri cubi di metano, roba da struttura alberghiera più che il consumo di un’anziana signora di 88 anni.

Un errore lampante, per fortuna risolto e sottoposto al gestore che ha provveduto ad annullarla, per la sventurata signora però non si tratta della prima volta, già lo scorso anno, con un altra compagnia per inciso, aveva ricevuto una fattura più che salata, tanto da togliere il fiato e pure il sonno.

E proprio perché forti di un precedente, i familiari sempre attenti, hanno deciso di monitorare accuratamente l’apertura delle bollette per evitare che la signora potesse spaventarsi. Così a trovare e a sollevare il sigillo di quella pesante busta è stata la nuora, la signora Rosanna, che alla vista dell’importo, sbalordita, si è trovata di nuovo a fare i conti per una cifra assurda, “altro che consumi presunti”, Rosanna ha contattato il gestore invitando subito a procedere e a prestare maggior attenzione nel compilare e inviare le fatturazioni, un messaggio chiaro nella telefonata, se non avessero risolto tempestivamente la cosa di certo avrebbero proceduto con una querela.

Perché senza girarci troppo attorno oltre al rischio coccolone per le persone anziane e deboli di cuore c’è anche un’altra questione, la mancata dimestichezza della popolazione ultra 80enne con parole come storno, annullamento, operatori, quindi l’anziano per paura che venga tolto un servizio o per quel senso spiccato del dovere, corre subito a pagare una cifra che è ben di più di 3 mesi di pensione. Il rischio è che un utente agée possa pagare, farla rateizzare se nessuno spiega, informa quelle somme una volta “onorate” non si recuperano più.

La signora Rosanna ha sottolineato la cortesia del gestore, un po’ stupita però che una bolletta così alta e un errore di quel genere si fosse palesato di nuovo a casa della suocera, ripetuto nonostante cambi, comunicazioni, in questo caso per la nonnina sulmonese “repetita iuvant” non è valso a molto, anzi non ha giovato proprio. Su una cosa però vuole essere chiara “bisogna stare attenti, specie per le fasce più deboli, in questo caso gli anziani, capire che le persone possono spaventarsi o sentirsi male. Errori così,su un conteggio chiaramente sbagliato non possono ripetersi”.

Anna Spinosa

 

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