Un blitz in Comune per chiedere la riapertura del bar del Centro anziani, ovvero la chiusura del Centro stesso: “Se i locali non sono agibili per il bar, non lo sono neanche per il Centro che va chiuso”.
Una ventina di soci questa mattina ha tentato di parlare con il sindaco o il vicesindaco, “ma non c’è nessuno in questo Comune – hanno lamentato gli anziani – nessuno che ci dia risposte”.
Cartelli alla mano i manifestanti chiedono soprattutto uno spazio adeguato che contempli la presenza del bar come era prima: “Le autorizzazioni dovevano essere fatte prima, perché una sede l’avevamo, il presidente ha voluto fortemente andare lì – scrivono – il Centro va chiuso: quell’edificio non ha l’agibilità, non ha la scala antincendio eppure si fanno feste da ballo, ginnastica e manifestazioni teatrali, con la presenza di tante persone. Un piccolo servizio bar per noi non ci può stare? Sarebbe anche un luogo di socializzazione”.
Insomma nella terza età il clima continua ad essere infuocato dopo la rottura seguita alle elezioni di novembre: “Quello è diventato un club privato – insistono i manifestanti – a spese del Comune”.
Comune che non ha ancora nominato i suoi tre rappresentanti in seno al direttivo, figure che, in questo frangente, potrebbero servire in realtà a trovare un equilibrio nella guerra apertasi e che rischia di far sparire definitivamente un Centro che dovrebbe aggregare, ma che a quanto pare disgrega.
Anche questo evento dimostra quanto sia sentita la presenza e validità dell’istituzione comunale per il comune cittadino.
Ormai siamo tutti allo sbando…ognuno di noi decide per gli altri con regole proprie, ed é la giusta risposta quando non vi è la corretta gestione.
I maturi “sessantottini e oltre” dicono la loro, tutto è fuori norma, chiudete tutto, ma se ci rifare il bar è tutto ok…, queste le condizioni di resa offerte…. Mah.
E il Comune come risponderà?