E anche il secondo buco è andato, altro che durata sessantennale annunciata dall’amministratore unico Vincenzo Margiotta: a Noce Mattei, nella discarica di Sulmona diventata la discarica d’Abruzzo, c’entra poco più di uno spillo oggi. Così almeno sostengono i consiglieri comunali Elisabetta Bianchi e Maurizio Balassone che l’altro giorno hanno fatto un blitz all’impianto, anche per capire il problema della puzza emanata dallo stesso e che da mesi sta rendendo difficile la residenza dei cittadini delle frazioni.
“La discarica è colma – raccontano i due consiglieri – al massimo tra due anni sarà necessario scavare il terzo lotto. Abbiamo trovato una situazione per nulla rassicurante: nella discarica erano presenti rifiuti che non sembrano essere stati trattati: materassi, cassette di plastica, persino immondizia tal quale delle buste della raccolta. Oltre a balle di carta e plastica fuori dagli spazi”.
Per questo i due consiglieri, non avendo potuto nel corso della visita confrontarsi né con l’amministratore unico, né con il direttore dell’impianto, hanno annunciato che a giorni sarà convocata la commissione di Controllo e Garanzia (presieduta da Balassone) per audire Margiotta e capire quale sarà il percorso e il destino della discarica.
Qualche numero aiuta a capire: l’amministratore Margiotta aveva annunciato che nel 2019 i rifiuti conferiti nella discarica, grazie alla raccolta differenziata, sarebbero scesi da 20mila a 5mila tonnellate l’anno, “per una durata sessantennale”, appunto. Ma nel solo 2018 (con porta a porta avviato a Sulmona) nel buco di Noce Mattei sono finite 39.600 tonnellate di rifiuti, il doppio cioè di quanto i Comuni soci avevano posto come tetto massimo (20mila tonnellate). “Problemi con la discarica di Isernia” dove venivano trasferiti i rifiuti dei Comuni non soci, si era giustificato Margiotta; ma anche per l’arrivo tra i soci di Asm, la società di gestione dei rifiuti aquilani, che da sola vale circa 22mila tonnellate l’anno di conferimento. Nel corso del 2019 la situazione non è certo migliorata, anzi dal giugno scorso e fino a fine ottobre, se tutto va bene, oltre ai rifiuti dei Comuni soci, nella discarica di Noce Mattei stanno andando anche i rifiuti del vastese, come ordinato dal presidente della Regione Marco Marsilio.
Il problema, tra l’altro, potrebbe non essere di così facile composizione: ieri sono scaduti i termini di presentazione delle offerte per la gara fatta da Cogesa (dal valore di oltre 4 milioni di euro) proprio per ospitare i rifiuti dei Comuni non soci. Finora questi rifiuti dopo essere stati trattati nell’impianto di Sulmona venivano conferiti (almeno fino al 2017) ad Isernia che, però, sembra non essere più interessata a trattare con Sulmona. Il responso su chi e se ha risposto alla gara di Cogesa si saprà solo il 3 settembre, quando cioè verranno aperte le buste sulla piattaforma telematica. Se non si dovesse trovare un altro sito di conferimento, insomma, la situazione per la discarica di Noce Mattei si farebbe preoccupante, a fronte degli impegni presi dalla società per la gestione del ciclo integrato dei rifiuti.
Ai piedi del Morrone vennero autorizzati a suo tempo (una quindicina di anni fa) scavi per 500mila metri cubi, con la previsione di una copertura ultratrentennale dei bisogni: ad oggi oltre 200mila metri cubi sono stati già riempiti, per cui presto si dovrà passare a scavare altri 250mila metri cubi che, se i conferimenti si confermeranno con le quantità dello scorso anno, basteranno per altri circa 6 anni. Prima di domani, insomma.
bene,bravi,da applauso ,redazione inclusa,fari sempre accesi,in assenza di luce,chiarezza,limpidita’,le ecomafie prendono tutto quello che possono,i veleni di cui le patologie dei cittadini sono irrilevanti ” effetti collaterali” , ora anche i pascoli,ricostruzione gia’ presa…..occhi aperti con luci abbaglianti,da evitare una nuova “Bocche di Forli”,o no?
Questi sono i risultati della gestione della cosa pubblica degli amici degli amici degli amici….poi l’amministratore ci aveva detto che il bilancio era positivo….poi voleva che il Cogesa organizzava anche eventi….poi ha innagurato l’isola ecologica….io ho portato pochi giorni fa dei secchi di inerti ma siccome il cassone era pieno sono tornato a casa io e gli inerti ho chiesto quando potevo tornare l’operaio mi ha risposto alzando le spalle…poi poi poi poi ha chiesto scusa x la puzza….poi poi…intanto la discarica si riempiva e oggi veniamo a sapere da 2 consiglieri che la discarica è piena….poi viene una delegazione rumena x vedere il ciclo dei rifiuti x imparare dal Cogesa…..poi dimenticavo….COMPLIMENTi agli amici degli amici degli amici…..
Tempio dove sei? Aspettiamo suoi commenti
Giudiziosamente, attendo i risultati dell’audizione e non mancherò se del caso.
ma ci vuole uno scienziato per capire che se in un buco progettato per i rifiuti della valle peligna ci conferisci tutta l’immondizia della regione quel buco si riempie in poco tempo?
finito il buco pubblico di noce mattei ne autorizzeranno un altro da riempire (forse sempre li o a Navelli per esempio) perchè la mossa di fare CSS(combustibile solido secondario) utilizzando l’organico e conferirlo ai cementifici o utilizzatori vari come carburante pare non gli riucirà.
Il tmb serve a quello
BMT c’è una differenza sostanziale: per fare compost (TMB) devi trattare l’organico e sorbirti la puzza e l’ingombro fino a processo ultimato, con CSS porti tutto a bruciare in poco tempo perchè il processo di separazione dei metalli pesanti e materiali pericolosi è molto più rapido ed il buco si riempie molto più lentamente. Probabilmente il giocattolo che fatturava 2mln qualche anno fa è diventato troppo grande ed ha attirato i volponi dell’ultima ora. se aggiungiamo poi che oltre l’immondizia al cogesa fanno anche operazioni immobiliari e vorrebbero fungere anche da stazione appaltante per i soci allora qualcosa non quadra. occorre resettare l’azienda e riportarla ad una gestione elementare per i soli soci comuni PELIGNI. STOP a proporsi come gestori di altre aree demografiche. solo ridimensionando il tutto si elimina la zozzeria che si è radicata.
pienamente d’accordo con moralizzatore. meglio resettare l’azienda.