La senatrice Stefania Pezzopane lo definisce “un ulteriore passo in avanti”, ma il testo proposto da Mauro Del Barba e che ha ottenuto oggi parere favorevole dalla commissione Cultura al Senato, che sintetizza e supera i tre già proposti, al contrario, toglie e taglia al Bimillenario ovidiano ogni velleità internazionale e di grande evento.
La pioggia di milioni annunciata in campagna elettorale, insomma, si è trasformata in una pioggerella di tarda primavera: dei 10 milioni di euro annunciati (poi diventati 6 e poi ancora, nella penultima stesura, 3), rimangono infatti appena 700mila euro. Un contributo di 350mila euro per ogni annualità (2017 e 2018), con il quale si dovranno pagare le spese di funzionamento delle commissioni organizzatrice e scientifica, i buoni studio al comitato dei cinquanta ovidiani (composto da studenti sotto i venticinque anni che saranno selezionati tramite un bando) e, almeno per il 20% della somma (cioè 140mila euro), il recupero edilizio dei luoghi legati all’opera e alla vita del poeta (praticamente un paio di infissi per il museo).
“Al pari di quanto fatto dal centrosinistra alla guida della Regione Abruzzo – lamenta più realisticamente la senatrice Paola Pelino -, che ha destinato al Bimillenario solo100mila euro, il governo nazionale non considera nella maniera adeguata le celebrazioni di un evento culturale di respiro internazionale che ho cercato di promuovere con la mia legge, la prima ad essere proposta”.
Con 700mila euro, secondo il governo, si dovrebbero finanziare progetti di promozione, ricerca, tutela e diffusione della vita e delle opere di Ovidio, possibilmente anche all’estero; restaurare e riorganizzare materiale storico e artistico da collocare in un museo dedicato; recuperare, come detto, il patrimonio edilizio legato al poeta; realizzare e dedicargli un parco letterario come itinerario turistico-culturale; fare un gemellaggio con la città di Roma e rafforzare quello con Costanza; promuovere la ricerca su studi ovidiani con pubblicazione di materiali inediti e borse di studio per universitari e liceali e, ancora, tutto quanto ancora risulta utile al Bimillenario, ivi comprese le iniziative già in essere.
Una torta piccola, insomma, per tanti commensali, considerato che del Comitato promotore (che non avrà gettoni di presenza, ma le cui spese saranno pagate dal fondo), che gestirà la cassa, fa parte oltre al presidente del Consiglio dei ministri (o suo delegato) e i ministri dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo e della Pubblica istruzione, anche il presidente della Regione, due parlamentari del territorio (verosimilmente Pezzopane e Pelino); il sindaco di Sulmona, il presidente della Dmc e tre esperti di letteratura latina nominati dal ministero.
Il Comitato promotore nomina poi quello scientifico, di cui fanno parte oltre ai tre esperti già nominati, al massimo altri sette membri (tutti a titolo gratuito, salvo i rimborsi per il funzionamento da detrarre dal fondo).
Il Comitato promotore, sulla base degli indirizzi di quello scientifico, redige quindi un programma delle attività, individuando i soggetti attuatori.
Di bandi, manco a dirlo, neanche l’ombra.
E così che Ovidio e il Bimillenario, rischiano di diventare l’occasione per l’ennesima, piccola piccola, operazione clientelare.
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