Era già successo, questa volta senza neanche un piatto di gnocchi rimediato dagli avanzi: “Signora suo figlio è senza credito, se lo venga a riprendere”. Niente alert, neanche questa volta, e un debito, anche questa volta, di 8 euro, pari a due ticket e qualcosa di sesta fascia.
Cambia il gestore, la Coselp anziché la EP, cambia la scuola, la materna Collodi anziché la Di Nello, non cambia il Comune committente e appaltante, quello di Sulmona.
Un altro caso di bambino lasciato senza pasto perché i genitori si sono dimenticati di ricaricare il credito sul portale.
E’ successo qualche giorno prima, il 6 novembre scorso: alle 12,30 la telefonata alla mamma del bambino di 5 anni, costretto a tornare a casa perché per lui non c’era il coperto. E neanche un piatto di gnocchi rimediato.
La mamma, che era tra l’altro convalescente, costretta ad uscire di corsa di casa e recarsi in via Dalmazia per non lasciare digiuno il figlioletto.
La storia viene oggi alla luce, dopo che Il Germe ha tolto il coperchio su un sistema sbagliato, le cui “disfunzioni”, come le ha definite il sindaco Gianfranco Di Piero, si spera siano state corrette, come il sindaco ha promesso.
La vicenda della Di Nello, quindi, non è isolata e forse neanche quella della Collodi. Chissà quanti altri bambini sono stati costretti ad una dieta forzata e all’imbarazzo. Quanti non lo hanno detto per pudore o per vergogna. Sperando, d’ora in poi, non ce ne siano più. Che quel sistema perverso per cui il coperto viene sfilato dal tavolo dei bambini, prima ancora che arrivi l’avviso ai genitori dell’esaurimento del credito, sia stato definitivamente archiviato. Sperando che mai più arrivi una telefonata per avvertire che un bambino non può mangiare a scuola.
Se io avessi un debito e, peggio, me lo facessero notare, io sprofondati per la vergogna.invece qua i diritti vengono prima dei dottori !
*doveri
Si ma siamo tornati ad un livello di povertà locale quando le nuore si dovevano prostituire con i suoceri per comperare i libri di scuola ed i quaderni ai figli. Questa è la sincera
realtà
Marino qua non si parla di debiti voluti …..ma di ritardi o semplici dimenticanze ! Capita a tutti di pagare una bolletta in ritardo e che caxx
E allora bisogna criticare chi ha condiviso il regolamento “troppo rigido”. Altrimenti Perché contestare le regole a gioco in corso?
Intanto dai da mangiare a sta creatura anche per non fargli subire la differenza rispetto agli altri bambini che mangiano e poi ti in*uli il genitore.
Qui il regolamento c’entra ben poco, per la dimenticanza del genitore non può rimetterci il bambino. I bambini vanno sempre tutelati. Sempre. E non ci stanno proprio caxxi. E voi, che filosofeggiate sulla questione affermando che sia giusto punire un bambino per farla pagare ai genitori, andate affan****.
Sentite, ormai queste storie hanno stufato, perché la faccenda é semplice: se la mancanza di credito dipende da una condizione di indigenza delle famiglie, allora il problema é grave e va risolto in altre sedi; se é una dimenticanza, allora la disfunzione é dei genitori, non del sistema. Capita di pagare una bolletta in ritardo? A me no, ma anche se fosse, qui si tratta del mangiare dei propri figli e basta mettere un alert sul calendario del proprio cellulare, proprio come si fa quando si prende l’appuntamento dall’estetista o col gommista per montare le termiche.
Le istituzioni e le scuole non sono i maggiordomi dei genitori che dormono in piedi.
e menomale che al comune sono di sinistra.
Compagni a casa degli altri!
Ah…vero per i bambini che non possono mangiare …ma anche vero che il comune l’anno scorso ha chiuso con un meno 11.000 euro!! per i pasti erogati e non pagati dai genitori…Che facciamo?? Pagano i soliti fessi e per ricoprire il debito a bilancio comunale pure noi??
Non pagano i soliti fessi ma si attivano tutte le procedure di legge per il recupero del credito
Aspitte…
E’ come dire “vado al supermercato per acquistare il cibo per i miei figli, ma dimentico il portafogli a casa. Il supermercato non mi fa uscire senza spesa, quindi i miei figli non mangiano e io attribuisco la colpa al supermercato”. Facile delegare le proprie responsabilità agli altri. La logica di certi narratori è fallace e non segue i criteri della logica formale. Nessuna novità.
Benaltrismo.
Sinceramente si sta facendo adesso una tempesta in un bicchiere d’acqua.Basta attaccare il Comune che nel passato ha sfamato i figli di genitori”( distratti? ) per circa 11.000 euro e che non puo’ permettersi che questo accada nuovamente.
Se un marziano sbarca a Sulmona e legge notizie e commenti, resta terrificato, ma a Sulmona sono impazziti?
Si fa tolleranza zero per il pasto dei bambini e per tutto il resto si rimane al tempo della burocrazia?
Il problema che si dovrebbe porre è:
Possibile accettare che un bimbo resti senza cibo?
La morosità non ha a che vedere con un bambino.
Se poi leggendo queste notizie e questi commenti, in Italia si dice che siamo il Paese dove non si fanno mangiare i bambini, non ce ne lamentiamo, siamo noi i primi a volerlo.
Questo non è un problema di politica o burocrazia, si chiama umanità.
P.s. Ultima considerazione: debiti accumulati 11000 euro, costo del portale che non funziona più di 30000 euro!!!
Gente meditate!!!!
Il problema e’ che quando si tratta di bambini si fa facile strumentazione.Consiglierei di non farli trovate in situazioni incresciose per loro (“bambini”) evitando nello stesso tempo situazioni delicate per maestre e somministratori di pasti.
Ma stiamo davvero andando via dalla ragione?
In ogni comune d’Italia il bambino mangia sempre e comunque, poi si vede il resto.
In tutta Europa funziona così… a Sulmona tutti sceriffi o benpensanti di sta minxia… borghesucci piccoli piccoli
Quindi la società che somministra i pasti deve prepararne sempre qualcuno in più perché ci sono i genitori distratti???? E poi se non ci sono scordatelli qualche bambino fa il bis? O si butta via il pasto preparato in più ‘per sicurezza ‘!!!! A parte che la non somministrazione parte dal terzo pasto non pagato…. Diamoci una svegliata!!!!
Ma si rende conto cosa sta dicendo?
La faccio riflettere che se solo a Sulmona accade ciò, una stortura c’è…. In tutti i paesi civili il bambino mangia e poi i genitori ed i preposti si occupano di morosità o altro; sono due punti non assimilabili.
Io avevo figli quando si portavano i bigliettini e succedeva che alla fine della settima o del mese li portavo tutti, ma mio figlio non è rimasto senza cibo.
Ricentriamo tutto… non facciamo gli sceriffi con i deboli e poi facciamo i ciechia con altri problemi veri.
Il sistema è sbagliato e va ritarato.
Punto.. ci scusiamo per quello accaduto e basta
Pagare moneta vedere cammello