Sei emendamenti da inserire nel Bilancio, per colmare le “lacune”, come specificato da Patto per l’Abruzzo, del governo di centrodestra. La proposta arriva dalla coalizione di Luciano D’Amico, che chiede alla maggioranza di “rimodulare le scelte compiute, dando importanza a ciò che veramente impatta sulla qualità della vita dei cittadini: sociale, trasporto pubblico, supporto ai comuni e più attenzione ai settori strategici”.
Cinque milioni al Bilancio per la vita indipendente e il rifinanziamento integrale del sostegno agli affitti per 3.000 famiglie abruzzesi, prevedendo un emendamento specifico da 7.000.000,00 di euro, per ciascuna annualità 2025/2027. Queste le idee del centrosinistra per il sociale, mentre per azzerare il gap tra i Comuni, D’Amico & Co. propongono un fondo di 10.000.000,00 di euro e finanziamenti da inoltrare a ogni ente in base a diverse soglie in rapporto alla popolazione.
Sui trasporti l’opposizione continua a battere sull’introduzione del biglietto unico, con tariffa fissa a 1,40 euro.
“Nel Bilancio regionale – si legge nella nota stampa – chiediamo di stanziare 10.000.000,00 di euro volti a mitigare la profonda crisi che sta interessando il settore primario. In particolare per il riconoscimento di contributi a titolo di ristoro dei danni subiti dal comparto agricolo, a causa delle emergenze climatiche registratesi nelle annualità 2023 e 2024. Il comparto è di fondamentale importanza per lo sviluppo economico abruzzese e i ritardi della Regione sull’erogazione dei ristori sta mettendo in ginocchio centinaia di aziende”.
Al fine di promuovere l’accesso al credito da parte dei liberi professionisti, degli artigiani, delle imprese artigiane e delle micro imprese del territorio regionale, Patto per l’Abruzzo chiede alla Regione di costituire un fondo rotativo, con una dotazione iniziale di euro 10.000.000,00. Risorse da destinare alla concessione di finanziamenti per l’avvio e la crescita delle attività di impresa e professionali che rappresentano un importante tessuto nell’economia regionale.
“Nell’Abruzzo del centrodestra – conclude la coalizione – non si toccano i fondi per concerti ed eventi, ma c’è poco interesse per politiche sociali, supporto all’agricoltura, trasporti, lavoro e piccoli comuni. Settori strategici che sono stati oggetto di pesanti tagli che gravano sul contributo della Regione alla finanza pubblica e che lasciano indietro servizi essenziali per troppi cittadini abruzzesi. Un atteggiamento inopportuno che nel Bilancio di previsione finanziario 2025-2027 della Regione Abruzzo assume i connotati dell’emergenza, visto il momento storico in cui il tasso di povertà è passato dal 12,4 al 14,4 per cento e ci sono almeno 180 mila abruzzesi in difficoltà”.
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