L’associazione Bicincontriamoci – Fiab Sulmona, chiede alla sindaca Casini che la città non si fermi alla pedonalizzazione, ma che importi un nuovo paradigma legato alla mobilità. “Siamo convinti – scrive Bicincontriamoci – che i problemi di Sulmona non possono risolversi solo con una pedonalizzazione a singhiozzo, ma con un progetto che consideri le varie criticità,a cominciare dal trasporto pubblico, e non solo la chiusura del centro alle auto, pur essendo questa fondamentale”. Propongono quindi di sostenere il Piano urbano messo a punto dall’architetto Valerio Vitucci che per il momento interessa il centro storico, ma che andrebbe esteso anche al resto della città.
Altro punto che sottolinea Bicincontriamoci è il problema della cosiddetta “democrazia degli spazi” derivante dal parcheggio selvaggio di mezzi privati su spazi pubblici. Ogni famiglia possiede più di un’automobile che viene parcheggiata ovunque e possibilmente sotto casa. La splendida piazza Garibaldi, gli slarghi e ogni vicolo o piazzetta sono luogo di parcheggio tanto da rendere difficoltoso persino il passaggio a piedi. Una soluzione per il parcheggio dei residenti del centro storico potrebbe essere quella stabilire un prezzo agevolato per usufruire del parcheggio di Santa Chiara, a meno che non si disponga di una rimessa privata.
Un altro annoso problema, scrive ancora l’associazione, è quello dei permessi per persone disabili che vanno rivisti nel numero e nella formula. Il permesso dovrebbe essere valido solo se si trasporta un disabile e non un privilegio per muoversi liberamente nel centro. Sarebbe lungo e superfluo elencare il danno arrecato dal passaggio continuo dei veicoli attraverso il centro storico. Al rumore, al disagio, ai fumi tossici che rovinano polmoni e monumenti, si aggiunge il danneggiamento della superficie stradale che per sua natura non è idonea al passaggio continuo del traffico veicolare. E il danno causato è un danno che va ripagato dall’intera comunità, anche da chi si muove a piedi o in bici.
Secondo Bicincontriamoci infine, dovrebbe essere presa in considerazione l’ipotesi del Piano Urbano di Mobilità Sostenibile, già messo in bilancio nel 2017 con 40.000 euro, riproposto nel 2018 e poi scomparso nel nulla. Il PUMS tra l’altro prevede una prima fase di ascolto delle varie istanze, ascolto che non può essere fine a sé stesso, ma solo un primo step per procedere nel progetto, e che quindi deve essere portato avanti dal progettista e non da altre figure o da petizioni varie. E’ indubbio che avere una cittadina a misura umana costituirebbe un pregio per l’intera città con ripercussioni positive di sviluppo economico. “Sulmona – conclude Bicincontriamoci – ha un’unica vocazione che è quella turistica ma solo una corretta pianificazione ci permetterà di proiettarci verso il futuro”.
S.M.
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