Una pietra tombale. Questa è, nei fatti, la targa della biblioteca “Giuseppe Capograssi” di Sulmona, inaugurata ieri in via Sardi. Ben saldata ai cancelli dell’Inps, dove dal 2017 gli uffici dell’Apc sono “ospiti”, e con essi i dipendenti e l’utenza tutta. Quell’Inps che ormai, citando il testo preso dal post celebrativo della stessa biblioteca, è praticamente una famiglia per i dipendenti dell’ex Centro Servizi Culturali. Tant’è che ieri, al momento di svelare il simbolo della sconfitta delle battaglie per la cultura, era presente anche il direttore Pierpaolo Sarnari.
Simbolo, esatto. Perché la targa trasforma quella di via Sardi nella vera sede della biblioteca sulmonese. Con tanto di simbolo della Regione Abruzzo, che ha lasciato naufragare nel dimenticatoio Palazzo Portoghesi. Criticità strutturali, si diceva, per la sede che marcisce in piazza Venezuela. E ciò che è più incomprensibile sono i ringraziamenti alla Dirigente del Servizio Beni e Attività Culturali della Regione, Ester Di Cino.
Anche perché c’è poco, o meglio nulla, da omaggiare se si tratta di Regione Abruzzo in merito alla biblioteca. Basti pensare che ci sono voluti tre ricorsi al Difensore Civico Regionale per ottenere la connessione internet (che ancora non è stata installata) all’interno dei locali Inps in cui la cultura è sfollata. Non c’è da ringraziare la Regione sicuramente per gli orari, ridotti al lumicino, che non sono stati implementati nemmeno dopo l’arrivo di tre percettori del reddito di cittadinanza nell’organico. Appena due aperture pomeridiane su cinque giorni, dalle 15 alle 17:30.
Per non parlare della capienza, praticamente più che dimezzata (ad essere generosi) rispetto alle ampie sale di Palazzo Portoghesi. Anche perché con la chiusura della vecchia sede Sulmona è stata privata anche dell’auditorium, utilizzato spesso e volentieri come luogo per conferenze e presentazioni dei libri. Quello spazio culturale che in città ormai manca da anni.
Sulla vecchia sede anche la consigliera regionale, Marianna Scoccia, che da tempo si batte per la riapertura, è convinta che la Regione continuerà a fare orecchie da mercante. Lo dimostra anche il non aver proposto alcun progetto per sbloccare i fondi messi a disposizione in questi ultimi due anni dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. All’epoca dei controlli tecnici, sarebbe bastato un milione di euro per mettere in sicurezza Palazzo Portoghesi. Ora, invece, la cifra potrebbe essere più che raddoppiata. L’altro paradosso è che il suo “gemello”, collocato ad Avezzano, resta aperto senza alcun problema. Una targa della vergogna, in verità, che si merita la Regione Abruzzo. Altro che ringraziamenti.
E i nostri amministratori comunali???? L’assessora alla cultura??
Desaparecidos!!!Che dire poi dei ringraziamenti alla dirigente? Non ci stupiamo poi di quello che ci succede
Siamo sempre col cappello in mano come cittadini di serie B .
E i consiglieri di maggioranza a discutere di poltrone, il famoso cambiamento.
Se siamo cittadini di serie B la colpa è da attribuire SOLTANTO ai nostri amministratori che ancora non si svegliano dal profondo letargo. Sono caduti tutti in depressione maggioranza e minoranza, mi chiedo su cosa stanno lavorando, non hanno risolto nemmeno uno dei tanti problemi che affliggono questa valle. Guardate ad alcuni sindaci di piccoli paesi che sanno come amministrare il loro territorio perché sono preparati non si dimenticano certamente di fare scadere le sovvenzioni per la ristrutturazione della villa com’è successo qui tanto per dirne una. Stanno solo mantenendo le proprie poltrone finché possono.
Sono d’accordissimo!!!
Credo si sappia che è competenza della Regione Abruzzo.
Sempre a pizzicare la giunta, sempre e comunque… a nessun titolo.
CUI PRODEST?
Cosa è di competenza della regione governare Sulmona? Di questo si parlava, forse non si è capito. Cui prodest? A chi giova?
La gestione dei cd CENTRO SERVIZI CULTURALI è di competenza della Regione Abruzzo e “forse” questo “non si è capito”. Imputare ad altri soggetti responsabilità non proprie, certamente non giova alla città.
Si temp, può anche essere che la gestione sia della regione, ma chi può fare solleciti e pressioni nei confronti della regione: io anonimo cittadino o l’ammistrazione comunale che abbiamo votato per rappresentarci e tutelarci?
Perché altri sindaci (vedasi Pratola) riescono a ottenere molto di più per le loro comunità?
La gestione è certamente in capo alla Regione Abruzzo e competenza per competenza, non è che il Sindaco, il Vice Sindaco, l’Assessore o la Giunta intera non possano o non vogliano sollecitare, se la gestione è regionale casomai sono i rappresentanti regionali dell’area peligna (in primis) a doversi battere (e non abbattere) per i lavori di messa in sicurezza dei locali in Piazza Venezuela.
E anche sui grandiosi risultati dei vicini Comuni in ambito regionale non sono così tanto convinto, vedi la soppressa fermata TUA, e anche qui non è competenza del Sindaco e nulla gli si può rimproverare.
Sono tutti giochi di forza politica ed è strano che non si citino!
Bisogna mettere un posto di blocco fuori dal centro servizi culturali.