Bianco, azzurro e niente green. Si chiude il ritiro del Napoli

Il Napoli saluta Castel di Sangro e dà appuntamento agli abruzzesi al prossimo anno, il terzo dell’accordo quinquennale stipulato con la Regione Abruzzo. Anche quest’estate per i partenopei è stata costruita una vera e propria “bolla” per evitare nella dieci giorni abruzzese il contatto con i tifosi e il rischio di contagi da portare all’interno del gruppo.

Sicurezza, per l’appunto, quella che non proprio è stata rispettata totalmente all’interno dello stadio Patini di Castel di Sangro sabato scorso, in occasione dell’amichevole tra i ragazzi di Luciano Spalletti e il Pescara, appena retrocesso in Serie C. Sui tagliandi per accedere alla gara era riportato più volte l’obbligo di possedere il Green Pass, pena l’esclusione dallo stadio anche se in possesso del biglietto. All’entra del settore distinti, però, il certificato verde non è stato richiesto dalla sicurezza. Per oltrepassare il cancello, infatti, è stato sufficiente il biglietto, e per alcuni non è stato chiesto neanche il documento di riconoscimento nonostante il ticket fosse nominativo. Ad altri, invece, il biglietto non è stato controllato tant’è che più persone hanno sbagliato settore e sono state fatte entrare in curva anziché nell’area a loro assegnata. I posti, assegnati a scacchiera per il rispetto del distanziamento, sono saltati appena dopo l’intervallo, dove non è stata rispettata la numerazione, con nessun richiamo da parte degli uomini della sicurezza, eccetto l’avvertimento di indossare la mascherina. Tra le poche precauzioni prese c’è la misurazione della temperatura, anche questa effettuata una volta superato il tornello.

Se con il Pescara non ci sono stati disordini, soprattutto per l’assenza di entrambe le tifoserie, non si può dire la stessa cosa di quanto accaduto la sera dell’8 agosto, dopo l’amichevole contro l’Ascoli, quando un gruppo di tifosi napoletani ha creato scompiglio nell’area di servizio nei pressi di Pettorano Sul Gizio distruggendo un veicolo della polizia. Il monito di possibili disagi, ma nel territorio sangrino, era già stato lanciato dal sindaco Angelo Caruso a fine luglio, dove denunciava il rischio di disturbare i turisti che nel periodo di Ferragosto cercano tranquillità a Castel di Sangro, in con concomitanza dell’organizzazione di un evento come il ritiro di una squadra di Serie A che sposto un’onda di tifosi che il più delle volte hanno creato qualche scompiglio.

L’affluenza dei tifosi è stata tutto sommato gestibile, con le tribune del Patini non completamente esaurite nonostante la diminuzione della capienza. Un po’ il contrario di quanto accaduto lo scorso anno, con il pubblico in fermento per tornare a guardare una partita dal vivo.

1 Commento su "Bianco, azzurro e niente green. Si chiude il ritiro del Napoli"

  1. bene,tutte chiacchiere per dare a credere…per i notevoli denari pubblici spesi,nessun risultato,solo e sempre sceneggiate,o no?

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