La domanda di attualità trasformata in interrogazione dalla consigliera comunale Bianchi, nell’odierna seduta del consiglio, ha dato modo all’amministrazione comunale di tornare a parlare della centrale di compressione e del metanodotto Snam. Bianchi chiedeva e sindaca Casini e assessora all’Ambiente Cozzi, conto delle riunioni tenute al ministero dell’Ambiente e in Regione, Bianchi ha chiesto inoltre quali osservazioni il Comune abbia presentato in merito all’Aia – Autorizzazione integrata ambientale, richiesta da Snam sempre al ministero dell’Ambiente.
La risposta è arrivata per mezzo dell’assessora Cozzi che ha ribadito come al ministero si sia cercato di acquisire quante più informazioni, necessarie per aggiungerle agli elementi che l’amministrazione può utilizzare per osteggiare la costruzione della centrale, senza però entrare nel merito di come farà tutto ciò. Già perché in realtà su tutta la vicenda pende la Spada di Damocle del ricorso fatto al Tar dal Comune e dalla Regione Abruzzo. In un certo qual modo, come ha sottolineato la consigliera Bianchi quello potrebbe essere il fatto che laverà le coscienze di molti che potrebbero utilizzare un’eventuale bocciatura del ricorso per dire: “Ci abbiamo provato, è andata male!”.
Le perplessità legate alla grande opera Rete Adriatica però restano in piedi, a cominciare dal rischio per la salute che il coordinamento No Hub del Gas ha più volte evidenziato, dove la stessa Snam ha ammesso che la centrale produrrà agenti inquinanti come scritto nella richiesta di autorizzazione Aia. Ci sono poi i dubbi legati al rischio sismico e quelli di carattere ambientale, in un’area di grande pregio e in una valle, quella peligna, che dopo il declino dell’attività industriale ha la necessità di sviluppare le peculiarità del territorio, su tutte la sua vocazione ambientale e naturalistica. A questo si aggiunge che i consumi di gas in Italia sono in netta diminuzione dal 2008 e che l’Ipcc dell’Onu, ha dichiarato che restano soltanto 12 anni per abbandonare tutte le fonti fossili – gas compreso – se si vuole scongiurare l’aumento medio della temperatura di due gradi centigradi che metterebbe in serio pericolo la possibilità di sopravvivenza di parte della popolazione del pianeta.
Nel consiglio comunale odierno gli animi si sono poi un po’ surriscaldati quando Bianchi ha chiesto conto del fatto che l’interlocuzione con la Regione fosse avvenuta per tramite dell’assessore con delega all’Energia Campitelli e non con quello all’Ambiente Imprudente, decisione motivata dalla sindaca come “fatto tecnico” deciso dal presidente Marsilio. Su questo però la Bianchi ha puntato i piedi ed ha fatto notare a Casini che il problema della Snam non ha soltanto una natura tecnica, ma anche una sua ratio politica, riguardante la visione futura che la Regione ha per il territorio peligno e più in generale per le Aree Interne.
Placati gli animi Bianchi ha concluso il suo intervento nel quale si è dichiarata completamente insoddisfatta per la risposta di Cozzi, “Non possiamo abbandonarci alla decisione del Tar che laverà le coscienze – ha concluso Bianchi -, di questa vicenda ne va del mercato immobiliare sulmonese, della qualità dell’aria nella nostra Valle e della salute dei cittadini che vi ci abitano”.
Savino Monterisi
Mi domando perché non fate un servizio ai cittadini che vorrebbero assistere alle sedute del Consiglio comunale?
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