In confronto la discussione sui debiti fuori bilancio, le cause perse senza costituirsi in giudizio, persino il pagamento del debito verso l’ex dirigente Amedeo D’Eramo, con le migliaia di euro di mister Pantalone che volavano come caramelle a carnevale, sono state bazzecole. Che a sentire in premessa, il gesto caritatevole e giusto di modificare il regolamento per abbonare alle famiglie la retta degli asili pagata e di cui non si è usufruito causa Covid (cosa peraltro logica), lasciava sperare in un rinnovato senso civico e solidaristico.
Ma l’idillio del primo consiglio comunale post pandemia – il secondo dell’anno – si è rotto ieri a Sulmona al momento della proposta dell’opposizione di approvare un ordine del giorno con cui sindaca, giunta, presidente del consiglio e consiglieri comunali, si impegnavano a rinunciare alle proprie indennità di carica per un anno, al fine di versarle in beneficenza o “in azioni utili alla collettività”: dalla sanificazione dei parchi gioco, all’incremento del piatto del fondo dei buoni spesa dove, tra l’altro, a Sulmona sono confluiti in donazioni finora appena 25mila euro (15mila dagli imprenditori) a fronte, ad esempio, dei 50mila donati a Castel di Sangro (ma anche ai zero euro di Pratola).
Una proposta forse un po’ provocatoria, che però ha scatenato il panico dietro i banchi del consiglio e in particolare in quelli a fronte porta, per intendersi quelli di giunta e presidente del consiglio le cui indennità annuali valgono circa 110mila euro.
“Il governo sta studiando la possibilità di aumentare le indennità agli amministratori dei Comuni più piccoli (si presume non sia il caso di Sulmona, ndr) per ricompensare gli sforzi e le responsabilità avute durante la pandemia – ha detto la sindaca Casini – questo ordine del giorno è solo provocatorio, offensivo e denota una totale mancanza di rispetto”, con la classica chiosa del “io non ci sto, vergognatevi” che ormai è un must.
Sta di fatto che, come sale tra formiche, a palazzo San Francesco è scoppiato il caos: dalla maggioranza il consigliere Di Rocco (che aveva già avanzato una proposta simile nella capigruppo) ha chiesto di correggere il tiro, mentre Ramunno di trovare un accordo. “Rinunciamo al gettone di oggi”, “ma no facciamo una mensilità, al massimo due”, “eh no almeno la metà, se non volete non votatela” e via di suk. La presidente del consiglio ha così sospeso la seduta, mentre assessori e consiglieri guadagnavano in gran parte la via d’uscita.
Alla fine in Aula si sono ritrovati in pochi per bocciare l’ordine del giorno delle opposizioni e approvarne un altro, proposto dalla maggioranza, dove i consiglieri si impegnano a rinunciare ad un anno di indennità (circa 300 euro a testa) e assessori, sindaca e presidente del consiglio, di “decidere a loro coscienza”. (video)
Tra i consiglieri presenti quasi tutti hanno depositato contestualmente la loro rinuncia al segretario comunale, mentre giunta e presidente si prenderanno più tempo per riflettere, anche se la sindaca si è detta pronta a dare una sua mensilità a questo fondo.
Perché si sa che la politica è passione pura.
Attaccati alla poltrona e soprattutto ai soldini !!!
Povera Sulmona
mi fanno pena…stanno li per 2 spicci…ma in fondo sono quasi tutti uguali…secondo voi chi cambia casacca da destra a sinistra e viceversa lo fa per amor di patria o per campare? ci sono persone che non hanno mai lavorato e vivono di politica per tutta la vita. occorre non avere dignità e una bella faccia tosta come il deretano ed il gioco è fatto.
Se non starebbero su quella sedia….si sarebbero morti di fame con contorno di vermi.
Specchiatevi alla Scoccia….con cui non ho niente da condividere.
Ti ricordo che anche oggi e’ un giorno in meno alla vostra fine.
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