Bellissime

È un bene ed è normale che non si accorgano di quanto sono belle.
È un bene, perché la vera bellezza è quella di chi non sa di esserlo ed è normale, perché, alla loro età, è davvero raro piacersi. L’occhio magnanimo con cui guardano il mondo, che fa apparire tutto “top” e meraviglioso, diventa improvvisamente critico quando sono sole davanti a uno specchio.
Pur essendo tanto diverse tra di loro, si vestono tutte allo stesso modo e, come se fossero in spiaggia (perché fa troppo caldo per indossare più centimetri di stoffa), portano in giro la loro bellezza fresca, lasciando noi madri in casa, a mormorare un flebile: “Stai attenta!”.
Non dev’essere facile essere adolescenti oggi. Ai nostri tempi ci sentivamo brutte anatroccole confrontandoci con la ragazza più bella della scuola, che magari era più grande e aveva quel certo non so che, guadagnato con l’esperienza sul campo, che noi cercavamo di apprendere tra le pagine di “Dolly” e “Cioè”.
Oggi, invece, il paragone a cui si sottopongono le nostre figlie è precoce, multiplo, costante e artefatto. I social network, dove ogni cosa ruota intorno a un concetto di bellezza patinata e stereotipata, hanno stravolto tutto.
Avere il naso, il seno, il sedere, la pancia o le cosce diversi da quelli delle “influencer” che guadagnano tanti soldi sparandosi le pose, fa sentire brutte e senza speranza di avere un numero decente di like, followers e spasimanti. Il crollo dell’autostima è dietro l’angolo.
Noi mamme, intanto, che abbiamo sostituito la transitoria lotta contro i brufoli con quella eterna alle rughe, non abbiamo certo dimenticato come si stava, chiuse dentro la camera, in compagnia di fragilità, malumori e musica, a sognare, progettare e avercela con i genitori.
Ora siamo noi i genitori detestati e contestati. Ci tocca stare dall’altra parte della porta chiusa, ad aspettare che gli umori si acquietino, che quell’uscio si apra e ci venga concesso di entrare.
Prima di parlare, cerchiamo di ricordare come si stava nei loro panni (che molti di noi, sempre all’inseguimento di canoni estetici irraggiungibili, non hanno mai smesso di indossare).
Spesso le troviamo afflitte davanti allo specchio. Sul letto giace l’intero contenuto dell’armadio: un gioco che, fino a qualche anno fa, facevano con le Barbie.
-Come sto? Mi cambio la maglia? Mi arriccio i capelli? Mi metto la gonna?
“La bellezza è negli occhi di chi guarda”, di chi sa scorgerla anche quando, ancora acerba, tenta di camuffarsi con bronci e rispostacce. La bellezza è negli occhi di ogni madre, che finge di disperarsi per il disordine e invece osserva ammirata quella che un tempo fu la sua bambina e ora è una ragazza piena di amici e contraddizioni. Splendida e ombrosa, forte e fragile, eterea e mondana, risoluta e insicura, ingenua e furba, simpatica (fuori) e odiosa (in casa).
Il nostro: “Stai benissimo, sei bellissima”, che da loro non viene minimamente considerato (perché come al solito non capiamo niente), è invece un giudizio giusto e inoppugnabile. L’unico conforme alla realtà.
Sono bellissime, anche se non si piacciono mai. Posseggono la bellezza vera, che si guarda con piacere profondo, che incanta a prescindere dalla forma, dal colore e dalla taglia, che è intatta, perché non si è ancora dovuta proteggere da niente, se non da qualche “tag” in fotografie sfortunate.
Questa bellezza, non quella che esibiscono su Instagram, rimarrà per sempre con loro, anche quando saranno spettinate, in pigiama, senza trucco, giù dai tacchi o fuori dalla gioventù, dentro un cerchio di affetti, che sarà la loro tana sicura, dove gli specchi sono da pulire, ma non creano stress e non fanno paura.
Capiranno che la bellezza è un modo di essere, di pensare, di parlare, di stare in silenzio, di muoversi, di agire, di arrossire, di conoscere e di sapere.
Bellezza è ogni espressione di unicità, che ci rende particolari e diverse da ogni altra persona. È quel certo non so che, che una foto non riesce a catturare.

Poi c’è l’apparenza: quella che inganna e fa entrare in paranoia troppe ragazze. Quella che le rende tutte simili negli scatti: stesse pose, stesso look, stessi sguardi. Quella che si costruisce artificialmente spostando luci, inarcando la schiena, scegliendo lo sfondo, sporgendo le labbra, oscurando alcuni particolari e mettendone in risalto altri. Quella che non conta, ma su cui, in certi giorni bui, è comodo poter contare.
Però l’apparenza è solo ciò che sembriamo, non quello che siamo. È un bluff e, quando giunge la sera, a telefono spento, la vita presenta il conto, perché condividere foto di sorrisi non rende più felici.
In quei momenti tentiamo di far qualcosa per tirare su le nostre piccole donne: ci impegniamo a dare loro il buon esempio e le tediamo con frasi tipo: “Non soffermarti sul tuo aspetto fisico: quello che conta è come sei dentro”, che è la verità, seppure tanto noiosa.
In quei momenti occorre un’amica. Un’amica come quella che loro stesse sanno essere per le altre: divertente, coraggiosa, disponibile, premurosa, generosa, comprensiva e accogliente.
Basta un suono di notifica e corrono a prendersi cura l’una dell’altra, apponendo cerotti affettuosi sui cuori infranti e riempiendo di gelati e risate grandi vuoti dolorosi.
Se riuscissero a guardarsi esattamente come guardano la loro migliore amica, che non è la più bella, ma ha, appunto, quel certo non so che, che a loro è piaciuto dal primo istante e le fa stare tanto bene, capirebbero quanto sono speciali.
Crescere è bello, ma alcuni passaggi sono difficili.
Noi genitori ci siamo sempre, a fare la guardia a quelle porte chiuse, spesso allontanati, detestati e non ascoltati. Ci siamo per cucinare il loro piatto preferito, per decifrare le locuzioni con cui si esprimono, per tentare di risolvere un problema, che evidentemente non riusciamo a capire in tutta la sua gravità, con un suggerimento che ovviamente troveranno stupido.
La risposta giusta, alla domanda che non si sono ancora fatte, la troveranno col tempo dentro loro stesse e finalmente riusciranno a vedersi come sono davvero, senza perdersi nel riflesso di uno specchio, che neanche funziona bene e, solo allora, ci daranno ragione.

gRaffa

Raffaella Di Girolamo

Commenta per primo! "Bellissime"

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non verrà mostrato.


*