Banca del Tempo condiviso, dal liceo Vico la ricetta per una società inclusiva

L’idea è semplice quanto innovativa, mettere parte del proprio tempo a disposizione degli altri, ragazzi spesso lasciati soli e per questo desiderosi di socialità. A proporre la Banca del tempo condiviso, il professore Graziano Litigante, insegnante di sostegno presso il liceo Vico di Sulmona che prendendo spunto da un progetto realizzato da un’associazione dedita al trattamemto dei ragazzi con autismo, ha pensato di adattare il progetto alla realtà scolastica del liceo sulmonese.

“Uno degli obiettivi della scuola è creare un ambiente inclusivo ma spesso accade che una volta fuori dall’aula gli studenti si perdono di vista” spiega Litigante che nel progetto vede uno strumento utile per realizzare una maggiore inclusività. Anche e soprattutto al di fuori della scuola. “I ragazzi potranno mettere a dispozisione alcune ore pomeridiane da trascorrere con chi ha problemi di socialità, spesso legati a una disabilità” continua il docente che sta valutando modi e tempi di realizzazione del progetto. Per arrivare a rendere normale ciò che non lo è, come andare al cinema o mangiare una pizza in compagnia di un amico considerato diverso e per questo spesso tenuto lontano.

“Ascolto genitori che si lamentano perché i propri figli alle prese con un disagio non hanno occasioni di socialità – spiega Litigante – e per questo vorrei che dalla scuola parta il messaggio che stare accanto a chi è diverso è un modo per arricchirsi ed acquisire competenze spendibili nella vita”. Un’inclusione che dalla scuola coinvolga la comunità esterna dove Litigante si sta già muovendo per “creare una rete” che unendo scuola, famiglie ed attività commerciali possa trasformare in realtà ciò che ancora sembra utopia. “Ho già chiesto a diversi esercenti di collaborare con buoni sconto e altre promozioni per portare i ragazzi a frequentare insieme i luoghi di maggiore socialità”.

Un progetto ancora alle prime fasi quello della Banca del Tempo condiviso ma che, con il totale appoggio della dirigente scolastica Caterina Fantauzzi e del corpo docente, Litigante conta di far partire entro il mese di febbraio. “Abbiamo già 18 ragazzi che hanno dato la loro disponibilità per un paio di ore a settimana” aggiunge il docente sottolineando come le ore del progetto saranno inserite all’interno del offerta formativa integrativa”. Per questo coinvolti saranno i ragazzi del triennio che, precisa Graziano Litigante, “saranno completamente liberi di organizzare il tempo come meglio credono”. Come è giusto che sia per chi un domani, una volta concluso il progetto, sceglierà di continuare a trascorrere parte del suo tempo libero in compagnia di chi viene lasciato solo. Questa la forza di un’idea che dalla scuola, attraverso i ragazzi, potrebbe davvero cambiare la società.

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