La luna di miele sembra finita, nonostante il “matrimonio” fosse in famiglia: da una parte il Comune di Pratola Peligna e la sua sindaca Antonella Di Nino, dall’altra il più prestigioso marchio della moda da sposa, quello di Andrea Sedici, al secolo Di Nino-Malvestuto, imprenditore, stilista e cugino.
Una lite furibonda, a leggere il post pubblicato da Pratola Bellissima, il gruppo politico di maggioranza, che ha tenuto a dare la sua versione dei fatti che si sono consumati l’altro giorno nel Municipio cittadino. Una riunione convocata per discutere di un progetto di ampliamento che lo stilista aveva proposto (a detta del Comune solo informalmente) e che prevedrebbe “un collegamento sulla strada pubblica tra due immobili” o, in seconda istanza, “attraverso un tunnel sotto la gradinata pubblica – si legge sempre nella ricostruzione della maggioranza – con il quale si chiede di eliminare una scalinata pubblica per la realizzazione di un intero locale commerciale per l’attività”. Richiesta irricevibile per l’amministrazione: “Essendo vietato dalla legge eliminare un bene pubblico ad esclusivo vantaggio di un privato”.
Una versione, in realtà, che Andrea Sedici, che in Comune all’incontro con gli uffici e l’assessore Leone si era recato con il padre e un avvocato collegato in remoto, dice essere completamente falsa: “Non ho mai chiesto di chiudere una scala. La mia voce e le miei richieste sono ben udibili nelle registrazioni fatte – spiega lo stilista -. Ho sempre espresso il parere di fare un tunnel e se era necessaria l’utilità pubblica facevo una scala in acciaio con giardino pensile per la collettività. Cioè rifacevo una scala vecchia e orrenda a spese mie per tutta la collettività. Mi hanno detto di no”.
Il confronto sembra però sia presto degenerato: “Urla, pugni sulle porte e sedie che volavano nella sala consiliare sotto gli occhi increduli ed impauriti di tutti – si legge nel post di Pratola Bellissima -. L’accusa più grave è stata quella per cui l’Amministrazione non ha voluto accogliere la richiesta per mancanza di volontà e che avrebbe potuto farlo anche contro il parere negativo dei tecnici e del Segretariato Comunale!!!”.
Più che abiti da sposa, insomma sono volati gli stracci.
“Non esistono corsie preferenziali – aggiunge il gruppo di maggioranza -, neanche per il cugino del Sindaco, e la sola via da seguire è quella dell’ammissibilità e della legalità, della correttezza del procedimento amministrativo”.
La questione non è destinata a finire con una stretta di mano, perché Andrea Sedici annuncia battaglia legale e minaccia di andare via dalla Valle Peligna, con la sua prestigiosa azienda di moda che porta posti di lavoro e lustro a livello internazionale a tutto il territorio.
Abituati ad arroganza e prepotenza, da sempre, ed il popolo bue tace e vota
Vestiti da sposa prestigiosi ? Alla fin fine sempre “stracci “ sono!
Lascia la Valle Peligna? Buon viaggio.
Gli stracci volano a Prato qui siamo a Pratola. Che storie di paese. Non lo dite a Riccardo Milani che ci
fa un altro film, “Un mondo a Pratola”.
Invece è importante trovare un accordo, intanto i toni non sono quelli giusti…. Presentarsi ad un incontro informale in municipio con un legale non è stata la mossa giusta credo, di conseguenza l’ altra parte si irrigidisce e ne scaturiscono battibecchi….
Bisogna presentare un progetto sano che possa fare solo del bene, sia all’ imprenditoria che alla cittadinanza.
Le scalinate in ferro o metalli vari sono possibili solo come emergenza e non come passaggio continuativo poiché qualora dovesse cadere un fulmine nelle vicinanze folgorerebbe all’ istante chiunque.
Trovate un accordo …..
Mettetevi nei panni di chi investe e d lavoro nelle nostre zone ….
E girano le palle si tra tasse e burocrazia ….e’ tutto diventato difficile se non impossibile !
Anche se al suo posto lascerei Pratola e mi traferirei a Pescara o L’Aquila
L’Aquila no, pe piacer! Non sia mai.
L’ azienda ha già punti vendita dedicati sia nell’ aquilano che nel pescarese, qui si parlava dell’ ampliamento dell’ insediamento produttivo con assicurati una 10ina di posti di lavoro con relativo indotto. Il comune è tenuto a venire in contro all’ imprenditoria senza mancare di rispetto al resto della cittadinanza trovando un accordo sul da farsi…
Si ma l’insediamento produttivo lo va a fare nella zona industriale di Raiano,non in mezzo alle ristrette stradine del paesello. Poi sorge il problema che le sarte paesane non hanno la patente e non sono capaci di andare a lavorare a Raiano. Comunque a Genova un bene pubblico a vantaggio di un privato è stato destinato, evidentemente questo stilista non ha oliato bene il meccanismo, come Spinelli.
Quale sarebbe l’indotto?
Caduta di stile ed eleganza le quali dovrebbero essere le fondamenta della sua attività “mondiale”!…
Pratola kumman
I peligni non si meritano nulla. Vada via, in lidi migliori, in questa valle di lacrime rimarranno 4 gatti.
Il tunnel della “MANICA” corta oppure lunga?!? Un arcano degno della malinconia tutta nostrana.
Premetto che prima di parlare bisogna conoscere bene i fatti da ambo le parti.
Andrea è un bravo ragazzo abituato ad andare veloce ed ha bisogno di risposte immediate cosa che le amministrazioni pubbliche non sono abituate a dare i burocrati non si prendono mai le responsabilità, penso che se il ragazzo abbia sclerato significa che era stufo di questa storia.
Pochi mesi fa’ era stato elogiato nella pagina Facebook del comune
di PRATOLA per aver conquistato il mercato AMERICANO in NEW YORK oggi non penso sia impazzito.
Adesso questa storia va’ chiusa costruendo ponti tra le parti e sotto facciamoci i TUNNEL.