“Imparare la lingua è secondario. La convinzione è che se la gente si conoscesse non ci sarebbero contrasti. Le cose in comune sono molte di più rispetto alle differenze, in una famiglia scopri che si annullano”. Le parole di Alessandra Scarpone diventano un preambolo fondamentale al progetto di scambi culturali nelle più svariate forme intrapreso anni fa da Roccacasale. Domani, alle 17, presso la sala consiliare del paese si svolgerà un incontro con Afs Intercultura, associazione che si occupa di organizzare questi “viaggi” all’interno delle famiglie per periodi più o meno lunghi fino all’anno. Aperto al pubblico, sarà un momento per Afs di farsi conoscere ancor di più in Valle (che al momento rientra sotto la sede di Avezzano), prendere adesioni da parte di famiglie pronte all’accoglienza e, chissà, un giorno avere una sede tutta peligna.
Il progetto Intercultura non è cosa da poco, ma si tratta di un sistema ben organizzato, oliato, attraverso il quale i ragazzi italiani, spesso del quarto superiore (ma si può partire anche a 14 anni), vengono ospitati all’estero per seguire un periodo di studi a contatto con una cultura diversa. Viceversa le famiglie italiane aprono le porte a giovani provenienti da altre parti del mondo.
Alessandra, ad esempio, è una mamma che ha accolto con entusiasmo il progetto ospitando fino a poco tempo fa un giovanissimo statunitense a Roccacasale, e permettendo ai suoi due figli di viaggiare rispettivamente verso la Turchia e la Polonia. “Tra gli obiettivi c’è anche quello di stimolare una certa autonomia nei ragazzi, anche emotiva, tagliare i ponti per un periodo con la famiglia di origine e integrarsi in quella adottiva. I ragazzi sono seguiti, hanno a disposizione un tutor dell’associazione che li segue passo passo. Lo scambio diventa così un modo per prendere in mano la propria vita”.
Non è una vacanza. Bensì durante i periodi di scambio è necessario frequentare la scuola, partecipare a corsi di lingua madre, ci sono valutazioni didattiche riconosciute a livello internazionale. “Non si perde l’anno” sottolinea Alessandra che, convinta della validità del progetto, ha deciso di formarsi come volontaria di Afs per diventare tutor, nei fatti il punto di riferimento.
Domani, dunque, il progetto Intercultura sbarcherà ufficialmente in Valle Peligna, con l’incontro di Roccacasale, paese già attivo su questo fronte in una modalità diversa. L’associazione Open Space è riuscita a portare in paese centinaia di stranieri e a vincere diversi progetti europei che hanno permesso ai giovani peligni di viaggiare in Turchia, Ungheria, Stati Uniti, solo per citare alcuni paesi. L’ultimo appuntamento della Open Space è stato l’estate scorsa quando il castello ha accolto per circa una settimana un centinaio di giovani, dall’Italia e dall’estero, per discutere di pubbliche amministrazioni nella declinazione vizi e virtù.
Un modo come un altro, riprendendo le parole di Alessandra, per azzerare quelle differenze che poi sono più patrimonio che problema.
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