“Se ognuno di noi riuscisse a portare un nuovo donatore all’anno sarebbe un grande obiettivo”.
Questa l’esortazione che il presidente della sezione di Sulmona AVIS Gino Bianchi ha rivolto alla platea di donatori e sostenitori riunitisi ieri pomeriggio a Sulmona per la “Festa del donatore”, giornata dedicata a chi è presente con almeno una donazione all’anno. Una festa doppiamente importante per AVIS Sulmona che proprio ieri ha compiuto 15 anni di attività. Era il 2008 quando un grave incidente con la moto portò un ragazzo di Sulmona in ospedale e in tanti, soprattutto giovani, accorsero per donare sangue; fra loro anche Domenico Leone fondatore e colonna portante della sezione di Sulmona, che proprio allora decise di aprire le porte dell’AVIS nella sua città.
In tanti hanno voluto esserci ieri per scambiarsi gli auguri di Natale e raccontare le proprie esperienze; come Valentino, Francesca e Angelo che hanno ricordato cosa significa essere donatori; entrare a far parte di un gruppo e condividerne i valori, prima di tutto l’altruismo.
Altruismo che ha portato AVIS Sulmona a chiudere il 2023 con 578 donazioni di cui 512 di sangue e 66 di plasma. Un risultato importante per un anno segnato da oggettive difficoltà, una tra tutte l’hackeraggio del sistema informatico della ASL 1 che per oltre un mese ha ostacolato prenotazioni e donazioni. “Siamo stati bravi ma possiamo e dobbiamo fare di più” ha sostenuto Bianchi ringraziando i ragazzi del servizio civile che diffondendo i valori AVIS tra i giovani hanno portato a 50 il numero di donatori under 35. Una presenza da incrementare quella delle giovani generazioni, in questa come in altre associazioni di donazione sangue, ragazzi i cui interessi sono ben lontani da ospedali e centri trasfusionali.
“Eppure basterebbe poco per raggiungere l’obiettivo dell’autosufficienza – ha detto nel suo intervento Domenico Leone – un traguardo importante per la nostra Regione che attualmente è in grado di coprire un fabbisogno di sangue dell’80%”. Discorso diverso per il plasma le cui donazioni sono ancora poche, complice la maggiore durata della procedura ma, soprattutto, l’ignoranza. Non a tutti sono noti infatti i molteplici utilizzi del plasma a partire da quello industriale volto alla produzione dei farmaci plasmaderivati utilizzati per integrare componenti mancanti del sangue e che spesso rappresentano l’unica alternativa terapeutica, come nel caso dell’emofilia di tipo A e B e delle patologie respiratorie ereditarie. “Chi dona sangue potrebbe donare anche il plasma – continua Leone – come facciamo noi di AVIS che nei 90 giorni tra una donazione di sangue e l’altra approfittiamo per donare questo importantissimo componente”.
Ma far parte di AVIS vuol dire anche collaborazione con le tante altre associazioni del territorio, prima fra tutte l’ADMO, associazione donatori midollo osseo il cui responsabile della sezione di Sulmona Giorgio Pastore, presente ieri alla festa, non ha mancato di ricordare che importante non è solo donare ma anche partecipare alla vita associativa dove il contributo di tutti è indispensabile. Per promuovere le tante iniziative che attraverso una corretta informazione aiutino a superare i pregiudizi e falsi miti che ancora circondano il mondo della donazione. Perché di sangue e di plasma c’è sempre bisogno e quello che conta è il risultato.
Bella associazione, bella e importante. Peccato come al solito per le “Premiere Femme” che vi orbitano intorno e fanno passare la voglia pure al più incallito dei donatori.
Non è roba vostra, ma della comunità.