Per le aree interne e in particolare per la Valle Subequana il mototurismo rappresenta un’importante fonte economica, ma i sindaci della zona non sono disposti a barattare gli incassi con la vita umana e con la sicurezza. Per questo in sei, ovvero i sindaci di Castel di Ieri, Castelvecchio Subequo, Gagliano Aterno, Goriano Sicoli, Molina Aterno e Secinaro, hanno scritto al prefetto dell’Aquila chiedendo la presenza, specie nei fine settimana, di pattuglie della polizia munite di autovelox. I primi cittadini, dopo l’incidente mortale di due domeniche fa, quando sulla Tiburtina nei pressi di Raiano è morto un quarantanovenne di Chieti, chiedono in particolare di presidiare l’intero territorio Sirentino e Subequano, ovvero la statale 5 Tiburtina Valeria (le Gole di San Venanzio), la provinciale Sirentina 11 e 13 e la strada regionale 261.
Una richiesta fatta “a garanzia e tutela degli motociclisti stessi e dei cittadini – dicono -. Pur apprezzando l’interesse per il nostro territorio da parte dei motociclisti non vogliamo che queste strade vengano usate come circuito di velocità”. Perché per quanto possano essere esperti i motociclisti (come lo era l’ultima vittima), la tentazione di sfrecciare lungo i tornanti che si inerpicano sulle montagne dell’Abruzzo interno, sembra essere irrefrenabile quanto pericoloso. Con le conseguenze che, sistematicamente, riempito le pagine della cronaca nera.
“Purtroppo, a causa delle corse effettuate dagli stessi, riscontriamo, soprattutto durante il periodo primaverile ed estivo – scrivono i sindaci -, che il fine settimana diventa pericoloso lo spostamento sulla Strada Tiburtina e sulle strade che collegano tra di loro i centri della Valle Subequana. È sempre alto il rischio di gravi incidenti e questo comporta una forte preoccupazione e un disagio non indifferente per gli abitanti dalla nostra Valle”.
Stop alle corse e alle strade usate come circuiti, insomma, e se i motociclisti vogliono visitare le aree interne, devono farlo nel rispetto del codice della strada.
“Ben vengano le gite fuoriporta a godere del nostro territorio – concludono i primi cittadini -, ma con il rispetto delle regole, della velocità, degli altri automobilisti e tutti gli utilizzatori della strada, soprattutto per evitare che diventi un cimitero, perché la media è di almeno due o più incidenti mortali ogni stagione”.
Già da domani si vedrà se il prefetto, che non ha ancora risposto ai sindaci, prenderà a cuore il problema.
Semplicemente preferirò altre località, peggio per i bar e ristoranti del posto e l’economia della zona.
Questo perché una cosa sono i normali posti di controllo che ci sono sempre stati, una altra cosa è rompere le pal××!
Ma per piacere, si scambia la subequana per la gara dell’isola di man. Per correre si va in pista, non per strada!