Silenzio e disattenzione degli impegni assunti. Sono le parole che il Ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, leggerà nella lettera sottoscritta e firmata da 110 sindaci dei Comuni abruzzesi e laziali, indirizzata al dicastero del leader leghista per sollecitare ad intraprendere le azioni promesse.
Nessuna novità dal fronte pedaggi, né da quello della sicurezza per l’A24 e l’A25, due tratte autostradali che interessano le due regioni. Dal Mit un silenzio di tomba durante gli ultimi due mesi. L’ultimo vertice tra amministratori e Salvini risale a febbraio. Nella sede romana di via Nomentana, si era parlato di blocco delle tariffa per sette anni e l’istituzione di un Osservatorio sul diritto alla mobilità e la messa in sicurezza, oltre a tavoli tecnici ad hoc per specifiche tematiche.
Dell’Osservatorio, quale strumento consultivo e informativo, nessuna traccia. Un organo mai partito negli ultimi sessanta giorni, e che i primi cittadini dei Comuni interessati dalle tratte autostradali reclamano a gran voce. C’è, poi, la richiesta del ripristino immediato del tavolo istituzionale, “unica sede – si legge nella lettera – per l’individuazione di future programmazioni ed interventi per la tutela della sicurezza dei cittadini e dei territori rappresentati”.
Oltre alla firma del sindaco di Sulmona, Gianfranco Di Piero, nella lettera inviata dal Comune di Carsoli compaiono anche le vidimazioni di Pierluigi Biondi (L’Aquila) e di Gianguido D’Alberto (Teramo), nonché quelle di tutti i sindaci delle comunità della Valle Peligna. Ad unirsi agli amministratori ci sono anche l’Anci Abruzzo e l’Anci Lazio, assieme ai Commissari Straordinari della VII, IX e X Comunità Montana del Lazio (Gaetano Micaloni, Nando Cascioli e Gina Panci) e il Presidente Ali Abruzzo, Giacomo Carnicelli.
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