Autonomia differenziata: al via in Abruzzo il comitato referendario per abrogarla

Dare vita ad una grande e diffusa mobilitazione per contrastare l’autonomia differenziata, con l’avvio immediato della raccolta firme per la promozione del referendum abrogativo della legge. Questi gli obiettivi del coordinamento “No autonomia differenziata”, che si è costituito ieri anche in Abruzzo. L’iniziativa si è svolta nella sede regionale della Cgil Abruzzo Molise, a Pescara. Erano presenti rappresentanti di Cgil, Uil, Ali, Anpi, Arci, Cdc, Demos, Pass, Avs, Iv, M5s, Pd, Psi. C’era, tra gli altri, il consigliere regionale Luciano D’Amico.

Il quesito referendario è stato già depositato nei giorni scorsi a livello nazionale e su questo testo partirà nei prossimi giorni la raccolta firme finalizzata a indire il referendum abrogativo di una legge che è stata molto discussa e contestata, soprattutto in Abruzzo che si è ritrovato in campagna elettorale per le regionali proprio durante la sua approvazione in Parlamento, con il presidente Marsilio che ne è stato un grande sostenitore, tra i primi a firmare l’accordo.

La legge sull’autonomia differenziata dà la possibilità di riconoscere livelli diversi di autonomia alle Regioni italiane. Le materie nelle quali gli enti regionali potranno chiedere un livello di autonomia differenziata rispetto alle altre sono ben 23. Tra queste spiccano la tutela della salute, l’istruzione, lo sport, l’ambiente, l’energia, i trasporti, la cultura e il commercio estero.

L’autonomia differenziata – spiegano i promotori del referendum – incrementerà il divario tra le regioni nell’erogazione dei servizi, danneggiando l’Abruzzo e, più in generale, i territori del Mezzogiorno. Tra l’altro, uno spacchettamento dell’Italia non gioverà nel lungo termine neanche alle regioni del Nord”.

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