Automotive e farmaceutico. Due i comparti che trainano la ripresa dell’export in Abruzzo

“Se nel periodo compreso tra gennaio e settembre del 2022 l’inseme dell’export regionale abruzzese ammontava a 6.615 milioni di euro, nello stesso periodo del 2023 si passa a 7.521, dato che piazza la nostra regione al quarto posto nella graduatoria nazionale”.

Questo il risultato dello studio realizzato da Aldo Ronci per conto della CNA Imprenditori d’Italia Abruzzo, presentato nel corso di una conferenza stampa svoltasi questa mattina a Pescara.

Sono le grandi multinazionali dell’automotive e della farmaceutica a trainare la ripresa delle esportazioni, come mostrano i dati che vedono la nostra regione registrare nei primi nove mesi di quest’anno un incremento di 906 milioni di euro pari al 13,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Cifra raggiunta grazie al comparto farmaceutico la cui produzione ha fatto registrare un 39% in più rispetto al 2022, per un totale di 354 milioni di euro.

Alla presenza dello stesso Ronci, del presidente e del direttore regionale della CNA, Savino Saraceni e Silvio Calice, sono stati illustrati i dati, numeri che rivelano come la crescita del comparto farmaceutico, insieme al tradizionale settore della produzione di mezzi di trasporto realizzata nella val di Sangro, abbia permesso all’Abruzzo di ottenere la quarta performance d’Italia.

A livello territoriale, è la provincia di Teramo a mostrare “una maggiore versatilità complessiva” registrando incrementi anche nei settori di abbigliamento, prodotti tessili, alimentare e accessori per veicoli, al contrario dell’aquilano e del chietino perfettamente in linea con l’andamento dell’export regionale e con la provincia di Pescara in fondo alla classifica registrando il minore incremento.

Numeri positivi che però non devono far dimenticare il mondo delle piccole e medie imprese come hanno ricordato Savino Saraceni e Silvio Calice per il quale le istituzioni, a partire dalla Regione, devono “favorire processi di aggregazione positivi del mondo delle micro imprese dando vita a reti che possano creare le condizioni per un loro approdo sui mercati internazionali”.