Aumento Irpef, i consiglieri del Patto per l’Abruzzo occupano l’aula del consiglio regionale

Hanno occupato la sede del consiglio regionale per bloccare la discussione sul progetto di legge relativo all’aumento delle addizionali Irpef. Sono i consigllieri del Patto per l’Abruzzo che questa mattina hanno tappezzato i banchi dell’aula con cartelloni sui quali campeggia la parola “occupato” per dire a chiare lettere che non intendono consentire al presidente Marsilio di approvare una misura che non smette di suscitare polemiche e indignazione. “E’ una vergogna che denunciamo da anni. Dopo sei anni di propaganda e di malgoverno, oggi ci troviamo a fare i conti con la dura realtà”, dichiarano i rappresentanti della coalizione Un Patto per l’Abruzzo che ai cittadini abruzzesi chiedono di sostenere chi ha deciso di bloccare una manovra fiscale definita “una vergogna”.

“Prima che venissero loro l’Abruzzo era al settimo posto per Lea e servizi ospedalieri” continuano i promotori della protesta sottolineando come il centrodestra abbia “fallito su tutta la linea”, con buona pace di quel modello Abruzzo tanto con sbandierato in campagna elettorale. Un fallimento che Marsilio e i suoi oggi vogliono far pagare ai cittadini abruzzesi, dichiarano gli esponenti dei partiti di minoranza intenzionati a bloccare la discussione sulla proposta di legge perché, spiegano, “non possiamo discutere con persone che hanno presentato finti emendamenti per cercare di convincere i cittadini si essere dalla loro parte e hanno giustificato la manovra con una narrazione piena di bugie”. A partire dalla necessità di aumentare le tasse per ripianare le spese sostenute nella sanità, “una giustificazione che non regge – dichiara Luciano D’Amico – in sei anni Marsilio ha gestito 14 miliardi di euro per il settore sanitario e oggi non può chiedere altri soldi ai cittadini abruzzesi, dicendo che sono stati fatti investimenti di cui non si ha traccia”.

Una giornata calda quella di oggi per la politica abruzzese iniziata con la protesta dei consiglieri di minoranza alla quale si aggiungerà la mobilitazione delle parti sociali davanti alla sede dell’Emiciclo annunciata nei giorni scorsi.