Assunta a sua insaputa, “Batman” a processo

L’accusa è quella di truffa ai danni dello Stato ed è una delle tante di cui Gianfranco Melillo, l’imprenditore campano che doveva far risorgere le Terme di Raiano, dovrà rispondere davanti alla giustizia. Oggi l’imprenditore che si faceva chiamare Batman, è stato infatti nuovamente rinviato a giudizio per quelle trenta assunzioni fantasma finalizzate, sostiene la procura, solo ad accedere ai finanziamenti pubblici erogati dalla Regione nell’ambito del progetto “Lavorare in Abruzzo”.


La denuncia discussa oggi davanti al Gup Giuseppe Ferruccio era stata fatta da una delle tante “assunte a sua insaputa” che, improvvisamente, si era ritrovata nel team dello Smeraldo senza saperlo e soprattutto senza ricevere una sola busta paga.
Il processo fissato al prossimo 17 marzo, sarà molto probabilmente riunificato a quello già in corso e la cui prossima udienza si terrà il 3 marzo.
Le due società di Melillo incriminate ottennero nel marzo del 2014 un finanziamento di 400mila euro dalla Regione a valere sui fondi Pofse 2007-2013. In cambio del finanziamento le due società avrebbero dovuto assumere trenta persone a tempo pieno ed indeterminato, cosa, scoprirono poi i carabinieri, che avvenne solo in minima parte (solo per sette) e non secondo le condizioni contrattuali imposte dal bando, con dipendenti con mansioni e orari diversi da quanto previsto.
La società era poi fallita, lasciando un buco di 4 milioni di debiti e l’ennesima speranza per Raiano mortificata.

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