Assise deserta? Bianchi: “Consiglio inutile orpello del Cogesa”

C’è qualche consigliere che ha già prenotato il posto in pizzeria all’ora canonica di cena, chi ha preso impegni privati e chi probabilmente, in via Mazara non passerà proprio. Il consiglio comunale convocato per questa sera alle 18:30, insomma, pare proprio che salterà, ovvero che mancherà il numero legale, anche se Avanti Sulmona ha detto che ci sarà. Così come d’altronde aveva progettato il sindaco Annamaria Casini che in risposta alla capigruppo convocata in extremis venerdì scorso, aveva fatto capire che prima del 26 giugno (giorno previsto per l’assemblea Cogesa) non era opportuno affrontare l’assise.
All’ordine del giorno c’è d’altronde solo questo di punto: il Cogesa, appunto, il suo cambio di statuto per trasformarla in una multiutility e la verifica sui conti del suo bilancio (che dovrà essere approvato domani) che a molti consiglieri non è stato possibile visionare.
“Qualora la seduta di oggi del consiglio comunale di Sulmona non dovesse raggiungere il numero legale sarà evidente la maturata volontà politica della prima cittadina Annamaria Casini e della
maggioranza gerosolimiana che ancora la sostiene di subordinare l’indirizzo dovuto sulla partecipata municipale della massima assise cittadina alla volontà del Cogesa – avverte il consigliere di opposizione Elisabetta Bianchi che insieme al resto della minoranza aveva chiesto la convocazione – e nel contempo di sottrarre il sindaco dalle sue responsabilità, dal dibattito e da eventuali, sempre
possibili, deliberazioni consiliari che possano intervenire prima dell’assemblea dei soci della partecipata che si terrà martedì 26 giugno prossimo, alla vigilia della seconda convocazione del
consiglio comunale di Sulmona”.
Insomma sembra più essere il Comune una partecipata del Cogesa piuttosto del contrario.
“La maliziosa e anomala convocazione all’ultimo minuto utile, a due giorni di distanza tra prima e seconda convocazione con in mezzo il giorno dell’assemblea del Cogesa lascia intravedere inaccettabili scenari che mirano ad invertire, vanificandoli, i percorsi delineati dal regolamento sulla partecipata municipale e dalle leggi – aggiunge la Bianchi -, costipando i lavori del consiglio
comunale, ingiustamente interpretato nelle sue funzioni come inutile orpello che dovrà agire a ratifica di decisione prese altrove”.