“La Asl sarà in grado di garantire i servizi minimi essenziali in ogni territorio?”. E quanto si chiede la Fp-Cgil a margine dell’incontro, avvenuto oggi ad Avezzano, nel quale è stata presentata la bozza di Atto Aziendale Asl1. Attraverso questo atto viene definito il nuovo assetto organizzativo dei servizi sanitari della Provincia di L’Aquila e, a proposito, la Fp-Cgil ha annunciato di voler incontrare anche in sede istituzionale i sindaci ed i vari portatori di interesse.
“Da tempo la FP CGIL- si legge nella nota- ha espresso e denunciato le enormi criticità relative alla dotazione organica e di conseguenza le difficoltà a garantire i servizi minimi essenziali”. In particolare, sotto la lente del sindacato, ci sono gli orari di lavoro non rispettosi della normativa, che costringono il personale a turni massacranti e a ripercussioni qualitative sulle prestazioni. Nonostante si sia parlato di integrazione del personale, secondo il sindacato, il taglio previsto dalla Regione (4/5 milioni di euro) non promette bene.
“Ad oggi il personale precario- prosegue- risulta essere di 374 unità riferito ai vari ruoli (Medici, Infermieri, OSS ed Amministrativi) molti dei quali con una anzianità di servizio che consentirebbe l’avvio di procedure di stabilizzazione”. Ma i problemi sono ancora altri come i pagamenti degli straordinari, progressioni economiche orizzontali, regolamentazione della mobilità interna del personale, corretta applicazione della L. 161/2014, incarichi di coordinamento, riqualificazione del personale e corretta applicazione delle mansioni, istituzione delle mense aziendali.
Una lunga lista, insomma.
Oggi, quindi, la Fp Cgil ha consegnato alla direzione Asl un documento in cui si chiede l’attivazione del tavolo tecnico istituito a novembre, pena iniziative di mobilitazione nel rispetto delle procedure dei servizi essenziali.
s.pac
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