
“E’ impossibile prenotare la prestazione richiesta perché la sua tessera sanitaria risulta bloccata”. Questo quanto si sono sentiti dire alcuni utenti recatisi allo sportello per la prenotazione di visite specialistiche anche a pagamento. A denunciarlo l’avvocata Catia Puglielli del tribunale per i diritti del malato che sottolinea la gravità di una vicenda purtroppo non nuova: “In passato abbiamo ricevuto segnalazioni di tessere sanitarie bloccate per morosità nei confronti della Asl e in giudizio abbiamo già visto accolte le nostre ragioni” spiega Puglielli ricordando come anche i giudici della Corte d’Appello abbiano chiarito che il blocco della tessera sanitaria non è consentito. A maggior ragione quando la motivazione è un’asserita morosità risalente a 13 o 15 anni fa, un debito che, sottolinea l’avvocata Puglielli “si è già prescritto e che, comunque, non potrebbe mai giustificare un atto così grave come il blocco della tessera sanitaria”. L’unica cosa che la Asl può fare nei confronti di chi risulta moroso, spiega Puglielli, è negare l’accesso a prestazioni ambulatoriali a titolo gratuito, “ma se l’utente vuole prenotare una prestazione specialistica a pagamento nessuno può impedirlo”.
Una vicenda che rischia di infiammare ancor di più la polemica sulla sanità abruzzese alle prese con un deficit che il governo regionale intende ripianare aumentando le aliquote Irpef. “Spero che nonostante gli slogan si apra un colloquio serio con la dirigenza Asl per valutare alcuni comportamenti che non sono possibili in base alla normativa esistente” aggiunge Puglielli sconcertata dall’inerzia della politica su quello che accade nella nostra regione dove per molte persone diventa impossibile accedere alle prestazioni sanitarie con la conseguenza che “non si riesce ad ottenere una diagnosi tempestiva e si muore”. Una situazione inaccettabile di cui nemmeno la politica locale, sopraffatta dall’assordante silenzio dei candidati sindaci alle prossime elezioni comunali di Sulmona, pare rendersi pienamente conto.
“C’è gente che rinuncia a farsi le analisi del sangue per risparmiare qualcosa” conclude Puglielli ribadendo è arrivato il momento che la politica faccia il suo dovere agendo concretamente per tutelare il diritto alla salute di tutti i cittadini.
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