Otto mesi senza buoni pasto per gli operatori della Asl 1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila. Un’erogazione che manca dal mese di gennaio, quando l’Azienda sanitaria ha deciso che ai fini della maturazione del buono pasto sarebbe stata necessaria una prestazione di lavoro aggiuntiva di 30 minuti, da sommare al normale turno di lavoro, 7 ore o più.
Una presa di posizione che si scontra con le sentenze della Suprema Corte di Cassazione, le quali stabiliscono il diritto al buono pasto qualora la prestazione lavorativa superi le 6 ore.
A contestare la decisione della Asl sono tre sigle sindacali, Cgil L’Aquila, Nursind L’Aquila e Fials L’Aquila, che hanno promesso battaglia.
“Dobbiamo purtroppo constatare che, questo semplice quanto banale concetto, non viene o non vuole essere compreso dalla Asl 1. Il personale che presta servizio oltre l’orario contrattualmente previsto, presta lavoro straordinario che, come tale, va retribuito. Ulteriormente in spirito assolutamente propositivo e collaborativo le scriventi OO.SS. si sono fatte promotrici di una nuova richiesta di incontro per dirimere la problematica ma In assenza una celere convocazione e di risposte concrete, le OO.SS. FP CGIL L’Aquila, , Fials L’Aquila e Nursind L’Aquila non esiteranno a dar vita a manifestazioni di rivendicazione e protesta in tutti gli Ospedali e Territori della Provincia”.
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