Un presidio al consiglio regionale in programma domani per reclamare una sanità migliore o almeno che funzioni un po’. Cgil, Federazione dei medici di medicina generale, sindacati dei medici, Unasam, tribunale del malato: ci saranno un po’ tutti, insomma, a chiedere audizione per quanto sta accadendo in provincia dell’Aquila, dove l’attacco hacker è solo uno dei tanti problemi di funzionamento del sistema sanitario.
“La sanità del territorio subisce nella nostra provincia un ulteriore indebolimento. La ASL 1 è l’unica in tutta la regione che rifiuta di sostituire nei nuclei di cure primarie i medici di famiglia andati in pensione, mettendo a rischio la sopravvivenza di quei servizi che hanno rappresentato e rappresentano tuttora le uniche strutture di prossimità diffuse nel territorio – si legge nella nota congiunta -. La cronica carenza di personale non garantisce adeguati livelli di assistenza domiciliare. Liste di attesa per prestazioni specialistiche ospedaliere o dei poliambulatori distrettuali producono un vero e proprio collasso della sanità territoriale pubblica. Una visione di sistema della Sanità pubblica deve tenere in considerazione diverse questioni essenziali, come la tutela dei diritti delle Lavoratrici e dei Lavoratori , una vera integrazione tra ospedale e territorio, l’aumento della spesa per il personale e per gli investimenti in tecnologia, la garanzia di un servizio sanitario universale, uguale e diffuso per tutte e tutti”.
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