“Una scelta apparentemente insensata a meno che non abbia altre logiche o motivazioni”. Così, in un comunicato, la CGIL e FP CGIL definiscono la decisione assunta dal direttore generale della ASL 1, Ferdinando Romano, di assumere tre nuovi dirigenti amministrativi attraverso lo scorrimento di due graduatorie.
“Uno strano caso”, come lo definiscono le sigle sindacali dal momento che invece di procedere allo scorrimento di un’unica graduatoria si ricorre a due diverse graduatorie “quasi che si volesse scegliere chi assumere”. Per questo chiedono i sindacati di revocare, in autotutela, le due deliberazioni o, quanto meno di spiegare le motivazioni alla base delle due deliberazioni. Perché “non vorremmo che si trattasse di una questione di nomi – aggiungono provocatoriamente i sindacati – visto che da una graduatoria è stata presa un’assessora del Comune dell’Aquila e dall’altra la ex responsabile del Servizio assistenza atti del presidente e della giunta regionale, cioè una stretta collaboratrice di Marsilio”.
A rendere il caso ancora più strano, spiegano i sindacati, la circostanza che “la graduatoria del consiglio regionale da cui verrà assunta la dottoressa Turini, assessora al Comune di L’Aquila è per “dirigenti generici” e non per dirigenti amministrativi”. Una graduatoria dunque composta da personale con caratteristiche “non pienamente corrispondenti a quanto occorrerebbe alla ASL 1” alla quale però l’azienda sanitaria preferisce attingere senza nemmeno ricorrere prima alla mobilità volontaria.
Citano sentenze del Consiglio di Stato la CGIl e FP CGIL per ricordare al manager Romano che la mobilità volontaria comporta “un maggior vantaggio per l’amministrazione”. L’amministrazione in tal modo può acquisire personale già formato e operativo, senza considerare il risparmio della spesa pubblica grazie “all’assorbimento di personale già alle dipendenze del Pubblico impiego”.
Ma le stranezze non finiscono qui. Proseguono infatti le sigle sindacali sottolineando come le ASL abruzzesi, per legge “enti strumentali delle Regioni” devono attingere dalle graduatorie del consiglio e della giunta regionale tra cui quella, esistente, della giunta regionale per i dirigenti amministrativo-contabili, proprio “quelli che servono alla ASL 1”. E allora perché si domandano i sindacati, “quest’ultima va ad attingere in altre due graduatorie meno corrispondenti ai propri desiderata o comunque non conforme al dettato normativo?”. Domanda retorica alla quale seguono ulteriori considerazioni in merito alle altre due unità professionali di pari profilo che la ASL 1 è andata a cercare all’interno di una graduatoria per dirigenti amministrativi del Comune dell’Aquila. Chiedendo anche un parere legale al professore Celotto “senza però motivare il perché dover scegliere da una graduatoria comunale essendo disponibili due della Regione Abruzzo” e senza spiegare il motivo per cui un dirigente viene assunto da una graduatoria e gli altri due dirigenti da un’altra.
Circostanze che spingono “un sindacato che ha a cuore le regole” a chiedere di revocare le delibere incriminate e a fornire tutte le spiegazioni richieste perché, concludono CGIL e la FP CGIL “sono le regole che rendono i cittadini e le cittadine al cospetto della pubblica amministrazione uguali nelle aspettative, a prescindere dal cognome che si porta o il partito politico o organizzazione sindacale a cui si appartiene”.
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