Nell’era di photoshop e della grafica digitale nasce un progetto un po’ controcorrente che la grafica vuol far tornare agli albori quando le immagini si imprimevano con la tecnica serigrafica manuale. E’ nata ufficialmente ieri l’associazione culturale 27, come il civico in cui si trova in via Giordano Bruno a Popoli, come l’aula dell’Accademia di Brera dove Daniel Tummolillo insegna, come la vecchia Cantina 27 in cui Giada Gagliardi, sua compagna, si rifaceva alle vecchie stagioni teatrali. Un numero ricorrente, “un incubo” sorride Daniel.
I due, insieme, hanno dato vita ad un laboratorio tutto nuovo dove l’artigianalità, la manualità sono di casa. Tutto nasce dalle competenze di Daniel, insegnante di serigrafia da 19 anni ormai, che incontra la viva realtà popolese dell’associazione L’Officina del Vento, da lì l’idea di un primo workshop lo scorso anno, poi il secondo ancora in corso e poi l’esigenza di uno spazio ad hoc dove poter convogliare artisti che nella serigrafia si cimentano a 360 gradi. Una scommessa per Daniel, che fa la spola con Milano per il suo lavoro in Accademia, e per Giada, impegnata già nel mondo del teatro e che a Popoli gestisce un bed and breakfast.
Di necessità virtù, in due sono partiti dalle loro esperienze e competenze professionali per farne uno spazio aperto a tutti. L’idea di un laboratorio diventa ben presto il ponte di un altro progetto intrigante ed originale, una residenza per artisti. “La regione Abruzzo è l’unica che non ha una vera rete di residenze d’arte- spiega Giada-, un luogo dove gli artisti possano fermarsi, creare e lasciare la loro opera sul luogo in cui sono stati ospitati a prezzi irrisori. Opere che possono essere- specifica- vere e propri oggetti da lasciare in mostra o performances da offrire alla comunità”. “Creando una connessione tra il b&b che abbiamo e lo spazio di 27, in collaborazione anche con altre associazioni, quali per esempio l’Officina del Vento- racconta-, l’idea è ora aprire una sorta di residenza artistica per gente che possa venire qui a creare bellezza, in un contesto familiare, avendo la possibilità di soggiornare”.
Una terra “vergine” l’Abruzzo per Daniel, lui che nell’entroterra abruzzese è arrivato seguendo il cuore: “Qui vedo un attaccamento alla cultura del territorio che in una città metropolitana come Milano non esiste. C’è una voglia di fare con le proprie mani, di tornare all’origine, una inclinazione verso l’handmade e l’artigianalità”. Un progetto che potrebbe aprire diversi spiragli. Nei workshop organizzati fino ad ora si sono raggiunte 6-7 persone, un numero che permette di sviscerare la materia con la massima calma, attenzione e senza metter da parte il confronto umano. Ad essi si affiancano i seminari con artisti provenienti da più dove. Sabato prossimo quello con l’illustratore e serigrafo Luca Brambilla, appassionato d’illustrazione punk su supporti come tavole da skate, t-shirts, cd ed altro.
A quelli del civico 27 di Giordano Bruno piace creare e sporcarsi le mani.
Simona Pace
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