Armi naziste al museo Aufidenate, ci sono anche le pistole dell’eccidio di Limmari

Un’operazione che fa del museo Aufidenate di Castel di Sangro il primo in Abruzzo ad ospitare una sezione così vasta e dettagliata dedicata al periodo cruciale della seconda guerra mondiale. È quella compiuta dal ministero della Cultura insieme alla questura di Roma e alle forze dell’ordine dell’Alto Sangro che ha portato all’acquisizione di 150 reperti risalenti al secondo conflitto mondiale.

Divise, uniformi naziste e armi utilizzate dai tedeschi sul territorio come la “sega” di Hitler un fucile mitragliatore di fattura tedesca e la pistola Luger usata per uccidere i sopravvissuti nell’eccidio di Limmari, questi alcuni dei reperti da ieri trasferiti nelle sale del museo. Le armi, ancora funzionanti in quanto non sottoposte alla procedura di disattivazione permanente detta piombatura che potrebbe danneggiarle, saranno esposte insieme agli altri reperti bellici in cinque diverse stanze alcune delle quali visitabili già dalla prossima settimana. Il prossimo 23 marzo, infatti in occasione della prima corsa primaverile del treno della Ferrovia dei Parchi che porterà a Castel di Sangro centinaia di visitatori, parte del materiale sarà esposto al pubblico. “Abbiamo voluto ampliare la sezione dedicata ad un periodo storico che da sempre suscita interesse da parte dei visitatori – spiega il direttore scientifico del museo Mario Rainaldi – cercando di portare nel nostro museo reperti legati alla storia del territorio”.

Dopo un lavoro durato circa un anno tra contatti con il ministero e la richiesta delle necessarie autorizzazioni, grazie anche alla collaborazione dell’esperto oplologo Glauco Angeletti, all’alba di ieri l’arrivo dei reperti scortati dalla polizia di Stato nell’ambito di un’operazione accompagnata dal più assoluto riserbo.

Un risultato importante per il museo di Castel di Sangro inserito nel complesso francescano del 1400 che così consolida il proprio ruolo nella proposta culturale di un territorio dove oltre alle opportunità del turismo montano il visitatore potrà cogliere anche un’altra occasione, quella di guardare al passato in modo diverso osservando reperti unici risalenti ad uno dei periodi storici più bui della nostra storia.

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