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Sono stati presentati questa mattina, a Prezza, i primi risultati del progetto che il Ministero dell’Agricoltura, sovranità alimentare e foreste sta portando avanti, in collaborazione con Unionecamere. A svelare i dati, durante l’incontro denominato “Una strategia nazionale agricola per le aree interne” è stato il Sottosegretario all’Agricoltura, Luigi D’Eramo. Il 46% delle imprese agroalimentari italiane si trova nelle aree interne, che ospitano oltre il 50% della superficie agricola utilizzata (SAU) del Paese. Le stesse zone rurali di montagna, mostrano una forte propensione verso l’agricoltura biologica. Significativa la presenza di imprese a conduzione giovanile (9,2%) e femminile (25%). Inoltre, circa il 70% delle superfici boschive nazionali si trova in queste aree, che giocano un ruolo cruciale anche per la crescita del turismo sostenibile.
“Ascoltare la voce diretta dei territori consente a politica e istituzioni di capire quelle che sono le reali esigenze di chi vive la quotidianità delle aree interne e di montagna – ha spiegato D’Eramo – e di mettere poi a punto le soluzioni più efficaci per rilanciare il loro sviluppo e contrastare lo spopolamento. La presenza oggi qui di tanti sindaci testimonia il forte interesse verso un progetto ambizioso e di grande attualità”. A fare gli onori di casa il vice presidente vicario del Consiglio regionale abruzzese e sindaco di Prezza, Marianna Scoccia.
All’incontro presenti fra gli altri anche il consigliere regionale della Lega Carla Mannetti, il vice presidente nazionale dell’Uncem, il sindaco di Molina Aterno Luigi Fasciani, e i primi cittadini di diversi Comuni della zona, fra cui Raiano, Villalago, Goriano Sicoli, Campo di Giove, Rocca Pia, Anversa degli Abruzzi, Cansano, Bugnara, Cocullo, Introdacqua.
“Le aree interne – ha ricordato D’Eramo – non possono prescindere dal settore agricolo e agroalimentare che può essere motore di crescita e argine all’abbandono, valorizzando l’unione vincente fra un patrimonio di prodotti tipici di eccellenza, di bellezze artistiche e paesaggistiche uniche e un turismo sostenibile attento al benessere”.
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