Il cantiere c’è ma allo stesso tempo non c’è. E’ il paradosso molto vicino a quello del gatto di Schrödinger che vieta l’accesso all’area celestiniana, dove i lavori sono stati bloccati momentaneamente per favorire la riproduzione della fauna selvatica della zona, durante il periodo di fermo biologico. Una clausola già prevista nel contratto di affidamento dei lavori per mitigare il rischio idrogeologico. Una richiesta proveniente dal Parco Maiella, che da inizio marzo al prossimo luglio ha messo in stallo le operazioni per assicurare la pace richiesta, in particolar modo alle nidificazioni di alcuni volatili e rapaci che vivono stabilmente all’interno del territorio del Monte Morrone.
Uno stop ai lavori che interessa le due fiaccolate che da anni illuminano il sentiero del Morrone: quella per San Pietro Celestino e quella della Perdonanza. La prima, tempo permettendo, si farà come tiene a specificare Giulio Mastrogiuseppe dell’Associazione Celestiniana. Molto dipenderà dalle condizioni metereologiche del 17 maggio, data per la quale è fissata la discesa dal monte. Il nuovo regolamento che regola l’accesso al sentiero parla chiaro, imponendo prima una ricognizione per accedere all’area in caso di eventi climatici severi.
Qualche dubbio in più, invece, resta per il Fuoco del Morrone, dal 16 al 18. I lavori in cantiere, per quelle date, dovrebbero essere terminati ma l’interrogativo resta perché lo stop ai lavori non farà altro che slittare la data per la consegna dell’opera.
Passi in avanti dal punto di vista della gestione dell’Area Celestiniana. Le associazioni interessate all’affidamento lo scorso sabato hanno incontrato l’assessore Andrea Ramunno. Due le richieste inoltrate. La prima, più articolata, è quella dell’Associazione Celestiniana e dei volontari delle frazioni. L’idea parte dal coinvolgimento di diversi soggetti che si occuperanno, a vario titoli, degli aspetti specifici dell’area. “L’Archeoclub potrebbe occuparsi del tempio di Ercole Curino – ha spiegato Mastrogiuseppe -. L’Associazione Celestiniana dell’Eremo, il Campo 78 potrebbe essere curato dalla Fondazione per il Morrone in cooperativa con l’Associazione sentiero della Libertà. Abbiamo presentato una proposta su partenariato pubblico/privato e siamo in fase interlocutoria”. L’altra proposta, invece, è pervenuta dalla Cooperativa Turistica di Sulmona, con sede presso l’Annunziata. Ma per l’affidamento, comunque, ci vorrà ancora tempo.
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