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È stata scritta una pagina spettacolare per l’alpinismo in Valle Peligna. Lo scorso mercoledì, gli escursionisti, arrampicatori e uomini del Club Alpino Italiano di Sulmona, Claudio Pagone e Massimo Mariani hanno compiuto un’ascesa alpinistica sul monte Morrone da colle Nusca – raggiunto da un tornante della strada provinciale Morronese – al punto comunemente chiamato “Quota 1800”. Una via direttissima sull’inviolata cresta Sud Ovest del Morrone in ambiente impervio e severo, 1300 metri circa di scalata su sbalzi di roccia che variano dal quarto al sesto grado di difficoltà. I due hanno ribattezzato la via “Direttissima Picco Paolo”, per via del penultimo sperone roccioso – chiamato localmente Picco Paolo – incontrato prima di raggiungere Quota 1800.
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“Abbiamo chiuso un progetto per noi molto importante, scalare il Morrone in stile alpino – spiega Mariani -. Si tratta di una modalità di ascesa particolarmente severa e impegnativa con più alto rischio che necessita di una preparazione psicofisica e tecnica maggiore. Possiamo dire che è stata proprio così: severa e impegnativa”.
“Delle tante scalate fatte nella mia breve esperienza alpinistica – commenta Pagone -, questa esperienza la ricorderò a lungo perché siamo stati ben sette ore in parete. Su un terreno così insidioso e impervio bisogna essere concentratissimi, ad ogni passo e ad ogni presa afferrata con la mano, nella testa mi ripetevo: stai attento. Subito dopo ripetevo lo stesso monito anche al mio compagno di cordata. Queste parole ci hanno seguito per tutte le sette ore dell’ascesa e ci hanno fatto arrivare fino in cima”.
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L’ambizione dei due appassionati non si ferma qui, come spiega Pagone ora il tentativo è quello di alzare l’asticella. I due infatti stanno valutando la possibilità di ripetere l’impresa in “invernale” ovvero con la difficoltà di avere un ambiente ricoperto di neve e ghiaccio.
Savino Monterisi
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