Appalto mense: dal caso giudiziario a quello politico. Casciani: “Nessuna pressione”

Non ci fu diffamazione, ma legittima critica politica, mantenuta nei limiti della continenza espressiva, della verità dei fatti e della pertinenza per l’interesse pubblico. Per il sostituto procuratore della Repubblica Edoardo Mariotti, che ha chiesto l’archiviazione del caso, insomma, “il fatto non sussiste o, comunque, non costituisce reato”. Con queste motivazioni il pubblico ministero ha chiesto al giudice per le indagini preliminari di prosciogliere cinque ex iscritti del Pd, querelati dal segretario e dal capogruppo del partito, Franco Casciani e Mimmo Di Benedetto.

I cinque erano accusati dai due ex compagni di partito di aver diramato un comunicato stampa sulla scorta di un nostro articolo sull’appalto delle mense scolastiche, nel quale tacciavano il Pd, prendendone le distanze, di essere “orientati alla ricerca del potere e degli affari”. Un’accusa fatta recapitare, con richiesta di commissariamento, anche sul tavolo della segretaria nazionale Elly Schlein, e che muoveva dal fatto che a partecipare, come unico concorrente, alla gara per la refezione scolastica fosse stata la società, la Coselp (in Ati con la EP), acquistata nel frattempo dal socio di studio dello stesso Di Benedetto. Alla richiesta di archiviazione non è stata proposta opposizione e questo vuol dire che, verosimilmente, il giudice per le indagini preliminari procederà celermente ad archiviare definitivamente il caso.

Ma se dal punto di vista giudiziario la vicenda è chiusa, non lo è dal punto di vista politico: a poco più di un mese dalle elezioni regionali, il Pd non è riuscito a ricucire con gli ex e a riunire le truppe. Per il segretario Franco Casciani, d’altronde, le accuse mosse dai cinque fuoriusciti erano gravi “e ledevano l’immagine istituzionale – spiega – perché al tempo io ero vicesindaco. La querela era un atto dovuto, insomma, per salvaguardare l’istituzione, prima che la mia persona”.

Soprattutto, però, per il segretario l’indagine è servita in qualche modo a fare chiarezza sulla vicenda dell’appalto delle mense: “La procura ha ritenuto di dover ascoltare come testimoni dirigenti e funzionari del Comune – spiega Casciani – che hanno chiarito come sull’appalto delle mense non c’è mai stata alcuna pressione da parte mia o di Di Benedetto per l’affidamento del servizio, né per la preparazione del bando”.

Bando che poi fu annullato in autotutela per un vizio procedurale, costringendo il Comune ad una nuova procedura che proprio in questi giorni è in fase di scadenza. La prossima settimana, infatti, scadranno i termini per la presentazione delle offerte: chissà se questa volta ci sarà la Coselp e solo la Coselp/EP.

9 Commenti su "Appalto mense: dal caso giudiziario a quello politico. Casciani: “Nessuna pressione”"

  1. Il fustigatore | 25 Gennaio 2024 at 08:32 | Rispondi

    Non c’è peggiore sordo di chi non vul sentire.
    Il dispositivo della richiesta di archiviazione è di una chiarezza estrema: “critica politica…..nei limiti della verità dei fatti e del rispetto dell’interesse pubblico. Il fatto non costituisce reato….”.
    Poi ci si può arrampicare sugli specchi con argomentazioni risibili che non vale neanche la pena commentare…..

    • Se lei o le suddette siete a conoscenza che ci si siano state pressioni e ne avete le prove presentate denuncia di reato altrimenti siamo alle allusioni volgari. Perché questo modo di fare politica è di basso livello. Lanciare accuse senza alcuna prova ma basata sulle proprie convinzioni o se preferisce pregiudizi o antipatie è solo finalizzato a sputtanare l’avversario. Passi il giudizio sul partito, che sa molto di fidanzata lasciata che sputtana l’ex, il resto non ha fondamento reale cioè non è oggetto di nessuna indagine per ipotesi di reato né di alcuna condanna. E questi sono fatti, non basta una deduzione al contrario a fare di un fatto un reato. Godetevi la richiesta di archiviazione il resto fuffa. Tornando sul partito fa riflettere il fatto che si descriva un partito un segretario in quel modo da parte di chi ne ha condiviso incarichi e percorso per almeno 1 anno. Quindi tutto andava bene poi da un momento in poi, alcuni lo riconducono ad aspettative politiche, per non dire poltrone, non rispettate, altri a programmi non rispettati, tutto è cambiato. Se un partito è marcio sé alcune persone sono marce non lo,scopri all’improvviso o dopo che vi siete lasciati. Tutto appare molto strumentale,
      Legittimo passare all’opposizione, poi decideranno gli elettori, discutibile farla in questo modo

  2. Vedo che lei è a conoscenza del dispositivo giudiziario perché quel che riporta dall’articolo non si evince.
    Nel suo commento lascerebbe intendere, se mi sbaglio me lo faccia notare e mi scuso anticipatamente, che la critica essendo vera e non costituendo reato comporterebbe che è vero che ci sono state pressioni e che il Pd è un gruppo di potere votato al potere.
    Bene nulla di più falso. L’ultima parte rientrerebbe nella critica politica, discutibile, ma tant’è, ma la premessa è falsa. Quindi nessun arrampicata sugli specchi altrimenti si sarebbe dovuto aprire fascicolo al riguardo perché fare pressioni su un bando è reato penale e quindi si procede di ufficio, cosa che non risulta affatto.
    Quindi bene richiesta archiviazione, e non archiviazione, già ricorrere su queste cose alla magistratura è una sconfitta, ma il resto per cui effettivamente ci sarebbero state pressioni e il Pd è un comitato di affari non è vero e non lo stabilisce questa richiesta di archiviazione, continuare a inquinare le acque è penoso.
    Infine sé questa è la critica politica sé questa è la politica siamo a un livello basso. Visto l’oggetto della discussione la motivazione e la totale mancanza di nesso di casualità e prove di eventuali pressioni sul bando (a cui preme ricordare non ha partecipato nessuno tranne la società in oggetto). Questo giustizialismo d’accatto e questo moralismo (che nulla ha a che fare con il reato che non sussiste) ha già abbondantemente rovinato questo paese ed è solo funzionale ad alcuni a sferrare attacchi politici.

    • Mai scritto di pressioni e in quel caso si saremmo stati perseguiti in sede giudiziaria.
      Può non piacerle la richiesta del pm ma è molto chiara nel suo significato.

      “Il tono e le parole sono taglienti, sferzanti, perchè esprimono un totale dissenso ideologico ma non possono essere qualificati come inutilmente umilianti nè ingiustificatamente aggressivi. Inoltre sussiste la verità della notizia riportata”. Con queste parole il sostituto procuratore della Repubblica di Sulmona, Edoardo Mariotti, ha richiesto l’archiviazione al giudice per le indagini preliminari per Alessandro De Panfilis, Carlo Piccone, Salvatore Di Cesare, Antonio Del Boccio e Rosella Tonelli, cinque ex militanti del Pd che lo scorso 23 giugno, in una nota diffusa alla stampa, avevano preso le distanze dal partito.

      “I termini utilizzati nella lettera, seppur pungenti, non sembrano travalicare il limite della continenza”- scrive Mariotti ribadendo che sussiste la verità della notizia riportata.

      • Esimio Carlo le sentenze, quando saranno tali si rispettano. Non condivido ma tant’è. E va bene così. Io manco avrei presentato ricorso.
        Ma il lasciare intendere che essendo legittima la critica è da considerarsi il Pd un comitato volto al potere e agli affari mi pare una forzatura o una deduzione forzata. E continuo a pensarla così. Invece altro commentatore continua a giocare su questo filo interpretativo che non condivido e che non mi piace. E penso sia ancora legittimo dissentire. Ma vale anche al contrario nessuno ha escluso che ci sia o state pressioni ma neanche che ci sono state (che non è parola da voi usata ma la condotta che sarebbe logica per un comitato volto agli affari). Per capirci

  3. Qualcuno di Voi può per favore dirmi su indicazioni di chi è Stato nominato il nuovo Amministratore Cogesa e il luogo
    dove è stata decisa tale nomina?Grazie.

  4. Il fustigatore | 25 Gennaio 2024 at 14:28 | Rispondi

    A proposito di analfabeti funzionali (si legge ma non si capisce ciò che si legge ) nei commenti di cui sopra se ne ha un’ampia dimostrazione.
    Leggendo l’articolo e le parti del dispositivo redatte dal magistrato si evince che le motivazioni che avevano indotto a presentare querela non sussistevano e che anzi le critiche di “esclusiva natura politica” anche nell'”interesse pubblico” erano fondate.
    Ognuno poi ne trarrà le conclusioni che crede.
    Anche che gli asini volano……

    • Grazie per l’analfabeta funzionale.
      Ho premesso che potrei aver capito male.
      E anche adesso non ho capito.
      Quali conclusioni si devono trarre? Che se la critica politica è stata legittima effettivamente il Pd è un gruppo di potere che mira a fare affari? Io credo che la richiesta di archiviazione non presuppone nulla di tutto ciò. La considera rientrante nella critica ma non la legittima come fatto. Anche perché si che base potrebbe farlo?
      Ora gli asili non volano ma neanche il suo ragionamento fila e dire che ognuno tragga le
      Conclusioni che vuole
      Non è corretto perché non siamo nel campo delle opinioni ma dei fatti nonche delle illazioni vergognose, se fossero tali

    • Le dica lei le conclusioni invece di alludere.
      Perché gli altri saranno anche analfabeti funzionali, che detto da lei è decisamente un complimento, ma lei dice senza dire. E allora ci spieghi e si spieghi sulle conclusioni da trarre così nessuno può credere agli asili che volano. Abbia il coraggio delle sue opinioni senza nascondersi dietro allusioni e dietrologie o facendo finta che le conclusioni siano frutto delle valutazioni altrui e non di quello che lascia intendere lei. Anche per correggere eventuali interpretazioni errate. Sì sì faccia coraggio onde evitare che da fustigatore si passi a sputtanatore

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