Appalti post-sisma, assoluzione per Antonio Zavarella

Arriva l’assoluzione dall’accusa di corruzione per Antonio Zavarella, architetto di Pratola Peligna, finito sotto inchiesta per gli appalti ai beni monumentali dell’Aquila. Il collegio del Tribunale aquilano ha assolto Zavarella nel tardo pomeriggio. Per lui la Procura della Repubblica aveva chiesto sette anni e otto mesi di reclusione per quelle gare d’appalto finite nel mirino della magistratura dell’Aquila.

Ribassi troppo consistenti che le ditte esecutrici, a detta dell’accusa, d’accordo con gli impuntati avrebbero recuperato durante i lavori. Soldi che sarebbero rientrati nelle casse tramite delle perizie di variante da riassegnare con affidamento di retto o tramite procedure negoziate senza gara. Un castello di accuse crollato.

Le indagini iniziarono nel 2017. L’attenzione dei carabinieri del capoluogo si concentrò sul recupero post-sisma del patrimonio culturale vincolato: la chiesa di Santa Maria Assunta, a Tione degli Abruzzi, la chiesa di San Domenico di Sulmona, la chiesa di San Salvatore a Civitaretenga, l’Abbazia celestiniana di Sulmona, le Mura civiche dell’Aquila nel il tratto che va piazza Duca degli Abruzzi a Porta Branconia, la Torre medicea di Santo Stefano di Sessanio, la chiesa di San Sisto all’Aquila, il Teatro comunale dell’Aquila e la chiesa di San Biagio a Cappadocia.

Dei 23 imputati finiti sotto inchiesta, solo uno è stato condannato a 6 anni di reclusione: Lionello Piccinini.

2 Commenti su "Appalti post-sisma, assoluzione per Antonio Zavarella"

  1. Scusate, per completezza di informazione, chiedo: questo è il primo grado di giudizio o quello definitivo?

  2. 1° 2° 3° grado chi se ne frega, intanto è stato assolto ciò significa che le accuse erano infondate, se continua sarà assolto di nuovo e definitivamente.

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