Turbativa d’asta, falso e concussione. Queste le accuse avanzate dalla procura della Repubblica dell’Aquila nei confronti di due primari, due funzionari Asl e un altro dirigente dell’azienda sanitaria per aver “avvantaggiato” una società rispetto alle altre in due appalti “pilotati” della Asl 1.
Nello specifico il Pm Marco Maria Cellini ha chiesto il rinvio a giudizio per Gennaro Bafile, direttore di chirurgia vascolare e per i dirigenti Carlo Fruttaldo estensore della gara e per Michela D’Amico RUP della stessa procedura, i reati di turbativa d’asta e falso mentre per il solo Bafile anche quello di concussione. Sarebbe stato infatti proprio Bafile attraverso la redazione di un falso a favorire la Medtronic Spa nel bando da 1 milione e mezzo di euro relativo alla fornitura di presidi di chirurgia vascolare e, per quanto riguarda l’accusa di concussione, ad aver minacciato due referenti di un’altra società “di non far vincere loro una gara presso la Asl dell’Aquila costringendoli a a organizzare un convegno nazionale di chirurgia vascolare a L’Aquila il 3 febbraio del 2023”.
Una vicenda già balzata agli onori della cronaca esattamente un anno fa quando, su richiesta di interdizione avanzata dal pubblico ministero, il GIP dell’Aquila aveva sospeso dal lavoro la funzionaria Asl e allora assessora al Comune di Castel di Sangro Michela D’Amico. Una delle più fidate ed attive collaboratrici del sindaco Angelo Caruso che travolta dall’inchiesta giudiziaria, presentò le sue dimissioni dall’incarico fiduciario al Comune “per ragioni di opportunità”. Interdizione che poi venne revocata ad ottobre scorso perché “gli elementi addotti non sembrano idonei – scriveva il giudice – a provare la consapevole partecipazione della D’Amico all’accordo collusivo”.
Per questo la richiesta di rinvio a giudizio arriva in qualche modo inaspettata, almeno per lei.
Ad essere indagati invece per la seconda gara da 1 milione di euro per la fornitura di materiale in uso nel reparto di neurochirugia, gara aggiudicata sempre dalla Medtronic spa, il direttore del reparto Alessandro Ricci e il funzionario Asl Carlo Fruttaldo. In piedi anche un’altra accusa di falso a carico di Ricci e di Paolo Spaziani dirigente Asl per un presunto falso certificato medico richiesto nonostante l’assenza dal proprio domicilio in occasione della visita fiscale dell’INPS.
A sostegno delle accuse mosse dalla procura a seguito delle indagini condotte dai carabinieri del nucleo investigativo del reparto operativo dell’Aquila, intercettazioni telefoniche, analisi su materiale informatico e una consulenza in tema di gare di appalto. Vicenda per la quale si attende l’udienza filtro dove si deciderà per il proscioglimento o il rinvio a giudizio degli indagati.
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