“L’Abruzzo montano vive una sperequazione non più perdonabile”. Con queste parole il candidato al consiglio regionale e sindaco di Pacentro Guido Angelilli in un comunicato ribadisce l’impegno politico e la fiducia per Luciano D’Amico, candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Abruzzo che, “da abruzzese, ben conosce le difficoltà che la sua regione vive”.
Difficoltà che negli anni hanno generato un gap sempre più profondo trasformando la nostra in una regione a due velocità, a discapito delle aree interne sempre più penalizzate da una politica di centrodestra incapace di vedere nell’Abruzzo montano “territori le cui peculiarità devono essere una risorsa e non uno svantaggio”; come invece lo immagina Luciano D’Amico e con lui il Partito Democratico che lo sostiene. Lo stesso del candidato consigliere Guido Angelilli che alle parole di D’Amico vuole dare concretezza e per questo con gli altri sindaci delle aree interne è già a lavoro per “promuovere nuove metodologie d’analisi e di intervento”. Grazie alla volontà di quei Comuni pronti a fare squadra per superare le difficoltà che da troppo tempo affliggono una parte d’Abruzzo.
Da una sanità “sempre più votata all’efficienza anziché alla tutela del diritto a curarsi”, a una scuola “sempre più decentrata dai comuni più piccoli” fino alla “mobilità inadatta piuttosto che organizzata”.
Problemi la cui risoluzione passa attraverso le numerose risorse ambientali e culturali di cui le zone interne dispongono, strumenti utili a “contrastare la marginalizzazione per un rilancio dei territori e delle comunità locali” che dai beni archeologici, piccoli musei e centri di mestiere possono e devono ripartire per creare nuove opportunità di sviluppo.
Che panzane tristi. Le zone montane non sono spopolate solo in Abruzzo,ma in tutto il mondo, anche in USA in Giappone,in Cina ci sono i paesini spopolati di vecchietti
e di giovani sfortunatu con le case a un euro come a Pratola, mentre le grandi metropoli nelle immense pianure sono arrivate ad agglomerate di oltre 30milioni. Non si capisce che cosa che debbano raccontare questa gente con questi ragli.
Scusi ma nel mentre sparla di panzane altrui ha riflettuto sulle sue?
L’articolo lo ha letto ma soprattutto lo ha capito?
Nessuno parla di spopolamento ma di sperequazione di sviluppo e quindi di servizi. Le case la popolazione non la menziona nessuno. E le aggiungo che il problema delle aree interne, non di spopolamento, si sta spopolando tutto il sud, è un problema di interesse nazionale non locale. Quindi ogni critica è legittima ma almeno criticate qualcosa che qualcuno ha detto e non i vostri pregiudizi o peggio la vostra incapacità di comprendere un testo in italiano
Perché non parlano invece che gli abruzzesi sono tutti poveracci a basso reddito come i servi della gleba di una volta, e siccome sono poveri e non si possono ribellare al regime tirannico bipartisan, invece dello Jus primae nocti ora gli impongono Carlo Toto che si fa le manutenzioni senza gare a SDP ai prezzi e alle quantità che si decide lui così con una mano si fattura e con l’altra si paga tanto poi ricarica tutto sugli abruzzesi che ancora credono di dover andare a votare.. QUESTA È LA SPEREQUAZIONE INSOSTENIBILE PERCHÉ L’ITALIA DOVREBBE ESSERE UNA NAZIONE LIBERA E DEMOCRATICA.
Quindi colto in fragrante su un commento panzana rilancia tirando la palla in tribuna e rimediando la secondo figura barbina consecutiva. La sperequazione insostenibile è tra la logica e le cazzate. A basso reddito e sperequazione si parla di quello. E quindi dimostra di non aver capito nulla dell’articolo che però si prende la briga di commentare. Su Toto cosa dire che non c’entra nulla ma che buttarlo per fare cagnara non guasta. Ps sarebbe bastato ammettere lo sbaglio
Invece di reiterarlo
Quanto programmi, quante belle parole. Però non ne ho sentita neanche 1 sull accorpamento delle scuole di Sulmona e alto sangro dove inesorabilmente si perdono posti di lavoro tra docenti e personale ATA.
Quello che lei segnala è un bell’esempio di sperequazione regionale e se lo cita, sa anche certamente come è finita l’ultimo ridimensionamento scolastico e quali i territori che hanno soggiaciuto.
Vogliamo continuare così?
Io non ho sentito nessun candidato esprimersi su questa tematica della scuola. Quindi ben vengano i forestieri vincitori. Tanto differenze non ci sono.
È proprio il pensiero esterofilo il male peggiore qui da noi radicato. Si preferisce darla vinta allo straniero, anche ad uscirne con le gambe rotte piuttosto che trovate l’unità interna.
E la verità è che poi le differenze si vedono, eccome, e sono mastodontiche, ma ci piace vantarci di non averla data vinta al rappresentante locale.
Un presunto pensiero vincente ma di certo perdente e di cui siamo consapevoli artefici.
“Continuiamo cosi, facciamoci del male”.
Quale sarebbe questa unità interna? Quella che esce esclusivamente durante la campagna elettorale con proclami roboanti? E poi? Durante la legislatura? Silenzi di tomba. Quindi sì, W il “forestiero”
Tanti anni fa, ormai, con la legge quadro sulle aree protette n. 394 del 6 dicembre 1991, venne Istituito il Parco nazionale della Maiella, successivamente entrato in piena operatività con il D.P.R. 5 giugno 1995 … ricordiamo tutti gli entusiastici articoli e conferenze sulla grande opportunità per la crescita del territorio e delle migliaia di posti di lavoro dell’indotto che si sarebbero creati, anche in virtù dei cospicui finanziamenti che non hanno conseguito i risultati sperati… invece si è verificato un continuo spopolamento dei territori interessati, drammaticamente inarrestabile, che in molti casi raggiunge percentuali da desertificazione, nonostante le chiacchiere e promesse di una politica inconsistente e ciarliera di aria fritta e miraggi di vane promesse… vane promesse passate, presenti e che purtroppo continuano anche per il futuro.
Stendiamo un velo pietoso sui siti archeologici… tutti in stato di abbandono nonostante i milioni di euro spesi per gli scavi e la loro valorizzazione.
Uno spettacolo indecente che reca offesa alla vista e alla ragione.
E continuano a raccontarci la solita favola… a venderci, come il Gatto e la Volpe fecero con Pinocchio, le solite sfavillanti illusioni.
Visto che si parla di sanità e di specializzazioni, è ricandidati Paolucci e si vocifera che in caso di vittoria andrà nuovamente a ricoprire la carica di assessore alla sanità e al bilancio per portare avanti il lavoro interrotto, smettetela di parlare politichese e prendere alla larga i discorsi per non entrare nel merito, nello specifico che cosa volete fare, riprendere il progetto alfonsino e tornare alla vecchia geografia sanitaria che prevedeva un ospedale di base con taglio del punto nascita, ulteriore idimensionamento del presidio di castello, trasformazione dell’ospedale di popolo in centro per la riabilitazione?
In tema di trasporti dopo il regalo della favolosa bretella vorrete mica riprendere il progetto del redivivo Toto sull’autostrada che tagliava fuori il casello di Pratola e quindi Sulmona?
Entrate nello specifico lei ma soprattutto il candidato presidente e Paolucci e quindi il Pd regionale.
In tema di investimenti, lo sviluppo non può prescindere dai soldi e per superare le differenze con la costa si deve capire che bisogna invertire le quote come avvenne in Germania dopo la caduta del muro quando si sposyarono la maggioranza dei fondi verso la parte più in difficoltà e oggi trainante del Paese, in percentuale quanto andrete ad investire nelle aree interne e quanto nella costa?
@ Vuoto a perdere | 18 Gennaio 2024 at 06:43 |
W il “forestiero”.
E si, si è trovata la più semplice e ovvia delle soluzioni.
Meglio continuarsi a farsi il male con le mani proprie piuttosto che eradicare questo “male atavico” del nostro territorio che ci vede sempre perdenti.
Casomai, ha anche qualche nome “forestiero” da suggerire che possa fare del bene per il nostro territorio?