Ancora in calo le imprese artigiane abruzzesi

Va ancora male per le imprese abruzzesi, come evidenzia uno studio dell’economista Aldo Ronci realizzato per Cna Abruzzo. Nei primi nove mesi dell’anno in Abruzzo le imprese hanno registrato un incremento di 257 unità, il più basso degli ultimi quattro anni pari allo 0.17%, contro lo 0.62% nazionale.

Anche nel settore artigianale facciamo peggio che nel resto del Paese: “La flessione delle imprese artigianali infatti è stata di 468 unità, valore che negli ultimi anni tende molto debolmente a diminuire ma che è comunque lontano dagli incrementi pre-crisi.
In valori percentuali il decremento dell’1,49% delle imprese artigiane abruzzesi è molto più alto di quello medio italiano che si è attestato a –0,98%” scrive Ronci.

La dinamica territoriale delle imprese è quella a cui ci siamo abituati negli ultimi anni, con un Abruzzo a due velocità infatti le variazioni per provincia sono disomogenee: “Chieti (-160), e L’Aquila (-141) subiscono pesanti flessioni, Pescara (-109) ne annota una più lieve mentre Teramo (-58) registra una flessione ancora più leggera”.

La dinamica settoriale delle imprese artigiane segna che il comparto ha subito “variazioni negative abbastanza consistenti nelle costruzioni (-265) e nelle attività manifatturiere (-133) mentre registrano decrementi più lievi nel settore dei trasporti (-35) nelle attività ricettive (-20) e nelle riparazioni di auto e apparecchi per la casa (-14), crescono lievemente nei servizi per la persona (+11) e nei servizi alle imprese (+18) mentre per quanto riguarda le imprese artigiane manifatturiere vediamo che decrescono le imprese dell’industria del legno (-25), dei prodotti in metallo (-20) dell’abbigliamento (+18), e dei mobili (-8), crescono solo le imprese di riparazione ed installazione di macchine (+9)”.

S.M.

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