Il lockdown finisce per tutti, anche per la centrale di compressione Snam a Case Pente a cui manca solo l’autorizzazione integrata ambientale (Aia) per far partire le ruspe, procedura interrotta proprio a causa dell’emergenza sanitaria.
Così l’associazione Orso Pro Natura rilancia la battaglia in difesa del territorio, rinvigorita dalla consapevolezza di ripartire dalla fase due post pandemia con un nuovo approccio allo sviluppo e al rispetto della natura e guardando non solo all’economia a breve termine, ma anche a medio e lungo.
“Nella Valle Peligna la centrale e il metanodotto, a causa dell’inquinamento e della loro pericolosità (esplosione di gasdotti) provocheranno un deprezzamento degli immobili e delle attività economiche nonché, a causa delle piogge acide, danneggeranno le nostre colture di qualità (aglio rosso, vigneti, uliveti, frutteti) – scrive la presidente Maria Clotilde Iavarone -. Le servitù del metanodotto inoltre sottrarranno alle colture arboree decine di ettari di terreno e la centrale avrà un impatto negativo sulle prospettive turistiche. Chiediamo a tutti coloro che stanno ricostruendo il benessere dei cittadini di Sulmona e della Valle Peligna di agire per evitare che il ‘bencostruito’ che si affannano a programmare non venga annullato nel futuro prossimo”.
“Nella Valle Peligna la centrale e il metanodotto, a causa dell’inquinamento e della loro pericolosità (esplosione di gasdotti) provocheranno un deprezzamento degli immobili e delle attività economiche nonché, a causa delle piogge acide, danneggeranno le nostre colture di qualità (aglio rosso, vigneti, uliveti, frutteti)”
Potreste riportare lo studio scientifico che asserisce ciò?