Sarebbe dovuta esserci oggi la discussione in Consiglio regionale sul tema dell’ampliamento delle discariche abruzzesi di Cupello e Lanciano, ma la partita sulle volumetrie è stata rimandata. Il provvedimento è stato rimandato in seconda commissione, poiché in aula era “inaccettabile e improponibile” come ha spiegato il consigliere regionale Francesco Taglieri. “Proprio mentre il mondo punta al green e all’economia circolare – prosegue Taglieri – e mentre l’Assessore Campitelli fa propaganda sul futuro verde della Regione, in Abruzzo si punta ad ampliare la volumetria di discariche che già sono al massimo della capienza e che insistono in un territorio a vocazione agricola in cui si coltivano prodotti Dop e marchi di pregio della produzione vinicola abruzzese
Grande preoccupazione sul tema per gli ambientalisti di Legambiente Abruzzo e WWF Abruzzo, che hanno già espresso perplessità riguardo la delibera di Giunta regionale 821 del 13 dicembre, che intendeva riprogrammare la volumetria sulle discariche dove i complessivi 800.000 m³ vengano ridistribuiti su impianti già critici. Anche Sulmona è toccata da vicino, visto che è previsto un recupero di volumetria pari a 100.000 m³ nell’impianto di Cogesa.
Interessate al provvedimento sono i siti di Cerratina a Lanciano, dove sarebbe prevista la collocazione di 473.000 m³ sulla discarica. Il problema, però, si pone dal fatto che a Cerratina è già avviato un progetto di modifica del profilo di chiusura finale della discarica con un recupero di volumetria pari ad altri 40.000 m³. Altri 227.000 m³ sono previsti sul Civeta a Vasto.
“Non serve continuare ad ammucchiare rifiuti in depositi dannosi per l’ambiente e sempre più grandi – riporta una nota di WWF Abruzzo a firma della delegata Filomena Ricci – così come non serve bruciarli. Occorre una seria politica che punti in primo luogo alla riduzione degli scarti anche attraverso il riuso e il riciclaggio. Per questo chiediamo alle forze politiche regionali di fare un passo indietro rispetto alla DGR dello scorso dicembre e bloccare questa pseudo riprogrammazione su aree fortemente critiche e di dare, in alternativa, un contributo importante verso l’economia circolare con l’obiettivo di diventare regione rifiuti zero e prima ancora discariche zero”.
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