Per ricordarselo è necessario consultare la posta elettronica istituzionale, perché dell’amministrazione della Cosa pubblica, a Sulmona, si è persa ormai memoria. L’ultimo consiglio comunale vero e proprio, compreso di sindaco, c’è stato in effetti il 3 novembre scorso, quello in cui si parlò di sanità ed ospedale di primo livello, quello in cui si decise di istituire una commissione che, però, “non si è mai riunita nonostante le nostre sollecitazioni – denuncia l’opposizione – ormai un mese fa”.
Dell’assetto politico della maggioranza, poi, in Aula non se ne parla dai tempi del primo rimpasto, dopo il quale ce n’è stato un secondo e le dimissioni del sindaco poi ritirate e le verifiche di maggioranza rimaste ancora in sospeso. Con quell’ordine del giorno pendente che non è mai stato evaso, prima per l’assenza del sindaco per malattia, poi per quella del Pd aventiniano che non si era visto riconoscere il gruppo dal presidente del consiglio e poi ancora dall’assenza del sindaco dimissionario. In Aula si è tornati il 18 novembre senza avere il numero legale, il 22 dicembre (con la doppia seduta dedicata al tribunale) e il 12 gennaio per l’incontro sulla Snam.
Niente più consigli e niente più commissioni: una sola, negli ultimi tre mesi, risulta celebrata sul piano sociale. Niente sull’Asp2 nonostante la richiesta delle opposizioni, niente sulla sanità, niente di niente.
“Un sindaco e una maggioranza che dimostrano una totale inettitudine – incalzano le opposizioni, che questa sera hanno tenuto una conferenza stampa – un’amministrazione confusa, che non porta risultati e che perde treni: dai finanziamenti per gli edifici pubblici, alla bretella ferroviaria, alla latitanza sulle scuole con l’ultima grave novità emersa sullo studio geologico alla Lombardo-Radice”.
Ogni argomento ha la sua, con la storia dei finanziamenti mancati scoperta dal Germe che chiede vendetta e provvedimenti: “Gli assessori Angelucci e Mariani dovrebbero dimettersi – commentano i consiglieri di opposizione – quello che è accaduto è gravissimo, tanto più che sapevano bene di quei finanziamenti, se non altro per aver partecipato, i due assessori insieme ai tecnici, ad un corso di formazione specifico. Inutile scaricare le responsabilità sugli uffici, anche perché gli uffici aspettavano un indirizzo di giunta per la variazione necessaria al piano delle opere pubbliche”.
E ancora sulla bretella ferroviaria: “A Natale doveva venire l’ad di Rfi Maurizio Gentile – continuano – non si è visto nessuno, né il sindaco ci risulta abbia preso visione dei documenti o abbia sollecitato la conferenza dei servizi”.
Quindi la resa dei conti politica: “Vorremmo sapere dove si collocherà politicamente questa amministrazione – sottolinea la Bianchi – in mano a quale schieramento si darà”.
Una cosa è certa: “Noi non entreremo in maggioranza – sottolineano quelli del Pd – non c’è nessun accordo sotto e sopra banco. Rimaniamo all’opposizione e se il sindaco non ha i numeri per andare avanti, lo dicesse così si decide se si possono percorrere strade alternative per evitare un commissario”.
Il governo di salute pubblica, insomma, che qualcuno non disprezza, altri (la Bianchi) non condivide. Ma questo dipenderà molto dagli esiti della verifica di maggioranza.
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