Amianto abbandonato. Non è né la prima né l’ultima discarica abusiva in Valle Peligna ma questa, già segnalata a fine maggio agli enti preposti, a distanza di due mesi e mezzo stanzia ancora nello stesso identico posto. Si parla di rifiuti “speciali” per cui neanche il Cogesa può fare nulla lasciando l’onere ad una ditta specializzata nel loro smaltimento.
Situata nell’area in cui insiste la casa cantoniera tra Raiano e Goriano a rispondere alle sollecitazioni è il sindaco Marco Moca: “Siamo in contatto con il Cogesa – spiega – bisogna capire come intervenire, sicuramente attraverso una ditta specializzata”. Ditta non ancora contattata.
Quanto alle tempistiche, grandi incerte, è ancora tutto da vedere soprattutto perché in quel del Comune di Raiano una figura apicale, come quella dell’ufficio tecnico, è andata in pensione lasciando il primo cittadino a destreggiarsi con competenze varie ed eventuali. “Abbiamo un po’ di ritardo – aggiunge Moca – dobbiamo porre rimedio”.
Il Cogesa, intanto, è intervenuta anche su altre discariche del perimetro raianese, certo che a pagare i costi dell’inciviltà dilagante restano gli stessi cittadini perché lo smaltimento non è cosa poi così economica, tutt’altro.
Simona Pace
Senza volere giustificare nessuno, ma quando si utilizzava l’amianto, era tutto legittimo. Ora quei porci di politici che fecero la legge sullo smaltimento, obbligando a chi aveva strutture di questo materiale a demolirle di tasca propria, lo sapevano che non tutti hanno la possibilita’ economica di chiamare la ditta per lo smaltimento? Chi non puo’ pagare, smaltisce l’amianto a modo suo. Era legittimo comprarlo, adesso e’ nocivo? Lo smaltimento deve essere a costo zero. Invece si devono pagare fiori di quattrini. Domanda: a chi e’ andata bene la legge sullo smaltimento dell’amianto? Non certo ai comuni cittadini.