Alloggi Covid, la Asl non firma e le stanze restano vuote

Due settimane fa avevano fatto a gara, nel vero senso della parola, con tanto di rivendicazioni Facebook e messaggi Whatsapp, per intestarsi la medaglia: il reperimento di due strutture per ospitare medici e infermieri esposti a rischio contagio e ancora per ospitare i pazienti cosiddetti post Covid, ovvero quelli che, usciti dall’ospedale, dovranno negativizzare il virus lontano dalle loro famiglie e dai loro contatti.
Per i sanitari, su richiesta della Cisl, era stato individuato l’Hotel Sagittario di Bugnara che, con trenta stanze, avrebbe dovuto offrire ai medici e agli infermieri un alloggio temporaneo, con annesso servizio di pulizia, sanificazione e vitto, fornito dalla protezione civile.

Per i pazienti post Covid, invece, era stato dato il via libera all’apertura di Villa Gioia, la struttura dell’Aias realizzata per ospitare i disabili lungo la strada per Introdacqua, ma mai aperta per problemi di accreditamento. Dieci stanze completamente autonome che avrebbero dovuto permettere il ricovero di alcuni pazienti Covid usciti dall’ospedale, come già ce ne sono a Sulmona e in Centro Abruzzo.


A due settimane dall’annuncio e dalle medaglie, però, tutto tace: nessun assessore e sindaco con le forbici in mano a tagliare il nastro e, soprattutto, nessuno dei potenziali ospiti delle due strutture ad occupare una stanza, nonostante le richieste non siano mancate con quaranta sanitari che hanno fatto domanda e almeno un paio di pazienti Covid del territorio che, usciti dall’ospedale, sono stati costretti ad andare in strutture nell’aquilano.
Tutto sembra essere fermo sul tavolo della direzione della Asl che, ad oggi, non ancora firma un contratto. Né quello già sottoscritto dal gestore dell’Hotel Sagittario, né quello di Villa Gioia che da venerdì scorso ha riavviato la struttura dopo aver fatto qualche intervento di riparazione.


A sentire la Asl, la mancata firma sarebbe dovuta al timore di dover far gravare sull’azienda la spesa di locazione; ma dalla protezione civile, decreto 54 della Smea alla mano, smentiscono categoricamente: “Le spese sono tutte a carico della protezione civile – spiegano – la Asl di Avezzano-Sulmona-L’Aquila, che però dovrebbe farsi carico della parte gestionale e organizzativa, non ci ha neanche inoltrato la richiesta di attivazione dei posti letto”.
Nessuno alla Asl insomma se la sente, gli va, ha i mezzi e il personale, per attivare questo importante servizio, tanto per i medici e gli infermieri (che basterebbe fare un database delle entrate e delle uscite), quanto per Villa Gioia, dove la gestione prevede anche l’assistenza sanitaria sui pazienti in monitoraggio.

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