Alloggi Ater, il Contratto sbiadito

Varcare quella soglia sembra ancora cosa assai lontana.

Ad oggi i 64 alloggi del Contratto di Quartiere (correva l’anno 2002 quando vennero finanziati) restano chiusi a doppia mandata ad esclusione della scuola ospitata per cause di forza maggiore, quelle arcinote legate alle ragioni della sicurezza che negli edifici preposti manca. I 70 richiedenti restano in coda anche se a quanto pare una parte della domande, circa una quarantina, è stata vagliata dalla commissione Ater. Un primo movimento per un iter letargico, costellato da fermate e ripartenze e soprattutto da una grande attesa, sembra aver avuto inizio.

Il tempo passa e le condizioni del condominio verdino disabitato non sembrano però essere delle migliori come gli umori dei canditati inquilini ai quali l’assoluzione del “le faremo sapere” è diventata un mantra dal 2014, anno in cui, in epoca Ranalli, partirono i lavori terminati poi nel 2015 quando il palazzo fece il suo ingresso, progetto costato 5milioni di euro. Tornando dunque allo stato di salute dei 64 appartamenti, solo un mese fa alcuni cittadini sollevarono le prime criticità, i conti del tempo, sottolineando la necessità di una manutenzione, gli estintori sarebbero scaduti, gli ascensori interdetti perché sprovvisti delle targhette, il giardino per diversi mesi lasciato nell’incuria. Sul fotovoltaico poi tante le lamentele per la mancata partenza, dulcis in fundo, le visite notturne nel condominio desolato con tanto di materassi portati da casa per un incontro fugace, a quanto bisbigliano finestre e occhi attenti più che indiscreti.

Il problema dei problemi è quello legato alle destinazioni, perché, i 64 appartamenti a canone concordato dall’affitto minimo di 220 euro a un massimo di 340, avrebbero dovuto vedere al loro interno alloggi per gli anziani, per le giovani coppie e per studenti, voce però rimasta muta, i motivi quelli soliti, di una città che non disponendo di atenei e grosse offerte non risulta attrattiva. Dunque si dovrebbe passare ad una nuova categoria di affido, in quanto quella dei 24 appartamenti andata deserta, ai tempi dell’ex assessore Santarelli si parlava dell’ipotesi della categoria dei separati, single da fine luna di miele, un bando dunque da rifare in parte, nel frattempo non resta altro, per i risultati idonei, l’attesa da oltre due anni, di entrare in quegli alloggi.

Anna Spinosa

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